01 Marzo 2025 - 12:05
CREMONA - L’arte di Paola Pivi la porta a capovolgere, sia in senso letterale sia metaforico, la funzione di oggetti ma anche di persone, animali, immagini di forte impatto messe in un mondo sottosopra apparentemente privo di qualsiasi logica: è così che Pivi si esprime ed entra in empatia con lo spettatore, incoraggiandolo a riconsiderare i preconcetti sul significato che oggetti comuni e riconoscibili possono rappresentare. Ed è una presenza inaspettata e disorientante l’installazione A helicopter upside down che oggi Pivi (nata a Milano nel 1971) inaugura nella chiesa di San Carlo di via Bissolati (dalle 18 alle 20): un elicottero Augusta 109 capovolto e appoggiato sul pavimento della navata centrale è sì un oggetto reale con una sua funzione legata al movimento, ma capovolto o ribaltato assume un carattere fittizio ma stravagante «enfatizzandola tensione tra la sua materialità e l’immagine simbolica legata al volo». Una sfida ai visitatori a riconsiderare il modo con cui percepisce gli oggetti che posti in un contesto inusuale come una chiesa sconsacrata, assumono un significato disorientante.
Pivi non è nuova a sorprendenti installazioni ‘sottosopra’: dal jet da combattimento G-91 presentato la prima volta nel 1999 all’Arsenale, alla Biennale di Venezia, quando l’Italia vinse il Leone d’Oro per il miglior padiglione nazionale al camion ribaltato su un fianco nell’ambito di Fuori Uso, a Pescara, due anni prima, quando era ancora studentessa. Dall’elicottero Westland Wessex esposto sottosopra nel 2006 a Salisburgo durante il festival Kontracom06 a How I Roll (2012) all’installazione del Public Art Fund a New York, un aereo Piper Seneca roteava in avanti, issato su due pali su cui appoggiava le punte delle ali. E proseguendo nella lettura di mancanza di ogni logica, ricordiamo un asino fotografato in mezzo al mare su una piccola barchetta (2003), struzzi sulla spiaggia (esposta in un rio di Venezia in occasione della Biennale del 2003), un leopardo che si muove tra centinaia di tazze di cappuccino (2007), zebre su uno sfondo alpino (MACRO di Roma 2013) e numerose altre singolari performance. Lavori monumentali che «esplorano il dislocamento e la sovversione», tra l’ironia e l’ambizione di lasciare senza parole ma anche divertito chi guarda. Il rapporto fra reale e immaginario, nucleo fondante dell’arte di Piva si amplifica nelle atmosfere e nelle potenzialità dell’architettura barocca che accoglie l’installazione site specific, cioè pensata e realizzata proprio per San Carlo, nel rispetto della sua identità.
Paola Pivi, A helicopter upside down inaugura oggi alle 16, chiuderà il 30 giugno. San Carlo è un progetto Form. The Creative Group di Lorenzo Spinelli. Per informazioni info@sancarlocremona.com.
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