18 Dicembre 2024 - 11:45
Tommaso Giorgi, Federico Zovadelli e alcune opere
CREMONA - Un viaggio di osservazione, di approfondimento e di scoperta di personaggi storici della città attraverso la loro presenza all’interno di opere d’arte. Ritratti più o meno evidenti che diventano precisa espressione della storia personale e del legame con Cremona: in veste di committenti e del loro ruolo nel contesto, oppure rappresentazione degli artisti stessi, con la funzione di certificare la paternità di quel dipinto.
Il libro ‘Volti della storia. Personaggi cremonesi incontrati attraverso il ritratto’ (Fantigrafica, pp. 80, 24 euro) è un percorso di conoscenza proprio di questi volti all’interno di opere in luoghi rappresentativi della città a cominciare dalle chiese. Un’esplorazione affascinante che si deve alla penna di Tommaso Giorgi e alle fotografie di Federico Zovadelli. Il volume è stato presentato a palazzo Mina Bolzesi dagli autori introdotti da Filippo Gilardi.
«La genesi del libro – ha spiegato Giorgi – parte dal volto, dal ritratto storico, ma ha come fine ultimo quello di fare scoprire sempre qualcosa di più di Cremona. L’approfondimento della storia di questi personaggi all’interno dell’opera in cui sono raffigurati, ci ha portato a scoprire qualcosa in più sia da un punto di vista artistico e personale sia della storia della città, gettando pure una luce nuova sulla comprensione stessa dell’intera opera».
Il tempo è un elemento chiave del libro: «Si tratta quasi sempre di personaggi che alla fine diventano minori rispetto al contesto e alla storia che raccontiamo oggi. Non abbastanza famosi da essere ricordati nelle progressioni storiche successive. Il tempo diventa elemento imprescindibile: ci permette di capire il contrasto cronologico all’interno della scena in cui è inserito il ritratto in questione. Nella scena troviamo un tempo narrativo e uno contestuale, a cui ne aggiungiamo un terzo, il nostro, quello di chi lo sta guardando in quel momento. Ecco che il personaggio ‘riemerge’ dall’anonimato e diventa degno di attenzione».
La fotografia, poi, offre una prospettiva speciale per l’osservazione delle opere d’arte. «Ciò che conta in questo caso è far emergere il contesto e il ‘contenuto’ dell’opera d’arte. Mettere in dialogo fotografia e parola è stato il mio compito, per offrire al lettore la maggiore fluidità possibile nel passaggio dal racconto all’immagine e viceversa», ha spiegato Zovadelli. «Fotografare queste opere non è stato sempre facile, la riproduzione doveva essere il più fedele possibile. L’immagine a cui sono più legato e che mi ha dato più soddisfazione è quella in copertina, la Madonna Fodri, catturata da una prospettiva sicuramente inusuale e per questo eccezionale».
Il libro ‘Volti della storia’ è un viaggio che porta a una nuova scoperta di Cremona e come tale «speriamo di avere gettato luce – ha concluso Giorgi - su un argomento per far sì che in futuro, chi vorrà, potrà partire da quanto abbiamo realizzato: è il piacere di raccontare ad altri ciò che noi, per primi, abbiamo imparato. E con un linguaggio il più possibile divulgativo. Curiosità e desiderio di sapere i nostri punti fermi».
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