18 Ottobre 2024 - 10:00
CREMONA - Non è solo uno spettacolo, è un viaggio nel linguaggio di Primo Levi, nella sua storia e soprattutto nella sua lingua, è un’occasione per confrontarsi con il libro Se questo è un uomo, affidato alla rilettura scenica e attoriale di Valter Malosti e Gup Alcaro. L’appuntamento del prossimo 7 novembre alle 21,30 al Ponchielli ha un doppio valore: tematico e culturale.
Il reading di Malosti si pone come chiusura della prima giornata del convegno Le parole di Primo Levi, che si terrà il 7 e 8 novembre presso il Dipartimento di Musicologia e Beni culturali dell’Università di Pavia - Cremona (Palazzo Raimondi) nell’ambito di un progetto di ricerca sulla lingua dell’autore di Se questo è un uomo coordinato da Mariarosa Bricchi, cui partecipano le Università di Pavia, Padova, Parma e Torino.
La due giorni porterà in città i massimi esperti di Levi in Italia, impegnati a discutere sulla lingua dell’autore torinese, sulla sua bottega creativa. L’aspetto tematico legato alla lingua dell’intellettuale trova un suo corrispettivo scenico ed emotivo nel lavoro che Malosti ha condotto su Se questo è un uomo che al Ponchielli verrà messo in scena in forma di reading, ma non per questo in maniera meno suggestiva e intrigante della versione spettacolare tout court.
Malosti firma la regia e l’interpretazione di Se questo è un uomo portando in scena direttamente il romanzo e dunque la voce di questa irripetibile opera prima, senza alcuna altra mediazione. Una voce che nella sua nudità sa restituire la babele del campo – i suoni, le minacce, gli ordini, il rumore della fabbrica di morte – spiega Malosti -. Se questo è un uomo contiene una moltitudine di registri espressivi, narrativi, percettivi. Questi fotogrammi del pensiero nel loro divenire sono la vera azione del testo. Riflessioni, guizzi, rilanci filosofici e psicologici, flash-back e flash-forward, ‘a parte’ cognitivi.
Il progetto sonoro, curato da Gup Alcaro, è fondamentale in questa riscrittura scenica: Se questo è un uomo è infatti anzitutto un’opera acustica. Quella di Primo Levi è una voce dal timbro inconfondibile, mite e salda: considerate che questo è stato
. Protagonista dello spettacolo è la voce dell’attore, che resta pacata mentre accoglie e trasmette la tragedia, il canto delle vittime. Cristallina, come lo è la parola, per accompagnarci in una immersione nel male da cui usciamo colpiti e interrogati.
Ecco perché l’appuntamento al Ponchielli si lega intimamente alla ricerca sulla lingua di Levi. L’aspetto culturale è legato alla inedita collaborazione fra l’ateneo pavese con sede in città e il Ponchielli, che si dimostra spazio e luogo dove è possibile far agire e partecipare le riflessioni intellettuali e scientifiche elaborate dall’accademia. Se questo è un uomo di Primo Levi e Valter Malosti è un reading da non perdere. Ovviamente l’appuntamento è aperto a tutta la città e a coloro che vogliono confrontarsi con il suono e la potenza della lingua di Levi, testimone della banalità del male e dell’orrore dello sterminio nei lager.
I biglietti sono in vendita presso la biglietteria del Ponchielli e sul circuito vivaticket.
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