07 Settembre 2024 - 12:36
CREMONA - Il sogno nasce nel 1980. La leggenda si concretizza con il secondo posto al Festival di Sanremo del 1996 e il premio Mia Martini della critica. Elio e le Storie Tese si impongono a quel punto come riferimento inscalfibile della musica indipendente italiana. Eclettici, elettrici, geniali. Tra il serio e il faceto vince sempre il faceto.
Quante volte i fan hanno temuto ai numerosi annunci dello scioglimento della band. Tra genio e follia, sbalzi umorali e umorismi, provocazioni e annunciazioni, Elio e le Storie Tese hanno rappresentato oltre quarant’anni di storia della musica italiana, mettendone sempre in risalto i paradossi, le mascherate, le ipocrisie: storica fu la contestazione al Festivalbar nel 1999, quando, contestando l’imposizione del playback, gli Elii rimasero immobili durante tutta l’esecuzione di Discobar.
Qualcuno, negli anni, si è riferito a EelST parlando di rock demenziale. Nulla di meno lungimirante. A distanza di quarantaquattro anni, la demenza è negli occhi e nelle orecchie di chi assiste con malizia. Leggerezza sì, superficialità mai: e se i testi di EelST riescono ancora a strappare risate fragorose – non solo tra lo zoccolo duro ‘boomer’, ma anche tra le nuove ed entusiastiche generazioni – significa che quel messaggio, quello stile, quella forza dirompente, in bilico tra comicità, follia e sottigliezza, non è ancora passato di moda.
Il nuovo tour, intitolato Mi resta un solo dente e cerco di riavvitarlo, porta sui palchi italiani un dialogo tra il sacro e il profano, che si apre come una messa laica, in cui vari personaggi di attualità vengono invitati a pregare per i fan della band. «Una musichina che vuol dire un po’ niente… un po’ stupida e un po’ superata» dichiara una vocina nota fuori campo, a mimare la predica di un sacerdote, intervallata dal Kyrie eleison della Missa di Bach. Una celebrazione profanissima che profuma di sacro, nonostante l’ironia dissacrante ai piedi della Cattedrale.
La vocina passa in rassegna gli esponenti della musica italiana contemporanea. Il confronto è impietoso… Gli Elii vincono ancora. Si parte con Unanimi, la dichiarazione programmatica degli Elii. Poi l’indimenticabile Terra dei cachi: «Cremona è la città della tarantella!» grida Elio. Ecco che l’Italia è, oggi più che mai, la Terra dei cachi («Italia sì, Italia no, Italia gnamme, se famo du spaghi / Italia sob, Italia prot, la terra dei cachi»). E l’ironia graffiante anni Ottanta e Novanta trova sfogo in un’Italia, oggi, tutta diversa e tutta uguale, tra maccheroni e amanti, scandali e dimissioni. E forse Mangoni sarebbe un buon candidato per il ministero della Cultura: non ci è dato saperlo.
Si continua Arriva Elio, Gli uomini col borsello, Supergiovane, con un energico e scoppiettante Mangoni nei panni di Supergiovane, con tanto di tuta siglata SG («Per cosa sta SG? Sangiuliano?» chiede, lapidario e letale, Elio). Arriva poi la mitica Il vitello dai piedi di balsa, chiusa con la parodia di Brividi (prodotto, ricordiamo, dal vescovatino Michelangelo) con tanto di spogliarello di Mangoni. Avanti con il romagnolissimo Valzer transgenico («Il grande rap degli Elio e le Storie Tese fuso con il ballo liscio», secondo Elio). La romantica Pork & Cindy. Immancabile, Servi della gleba: divertentissima, come la prima volta, e il pubblico si scatena e canta tutto a squarciagola.
Poi La follia della donna, Parco Sempione, Cameroon, Gimmi I., Storia di un bellimbusto, Urna, Born to Be Abramo, il finto finale con Arrivederci, prima del bis. Una serata memorabile. La piazza piena, l’entusiasmo del pubblico di tutte (ma proprio tutte) le età, tutte le canzoni vengono cantate in coro, tra risate e grida. Gli Elii sono, poi, imbattibili nell’intrattenimento tra un pezzo e l’altro. Non solo le canzoni che hanno fatto la storia, infatti, ma anche meravigliosi deliri raccontati, lunghissime e folli tirate, veri e propri bombardamenti comici. Se con gli Elii si piange, è perché si piange dal ridere.
La rassegna settembrina del TantaRobbaFestival sotto il Torrazzo, dopo le esibizioni di FatboySlim e di Elio e le Storie Tese si chiude stasera alle 21 con il Karaoke di Fine Estate - La Grande Sfida, organizzato da Disco Pianobar. Dai classici degli anni ‘70, ‘80, ‘90 e 2000, passando per Sanremo e Festivalbar fino al pop più attuale, senza dimenticare le hit internazionali.
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