+39 0372 404511

Cerca

AMARCORD

Un salto alla Baja per far rivivere un’epoca

Castelvetro, sabato al Ponticello Beach la migliore musica alternativa degli anni Novanta e Duemila

Luca Muchetti

Email:

redazioneweb@laprovinciacr.it

22 Agosto 2024 - 18:03

Un salto alla Baja per far rivivere un’epoca

CASTELVETRO PIACENTINO - Chi pensa che la Baja Latina sia stata solo un locale, non ha capito nulla della Baja Latina. A confermare la tesi arriva, sabato notte, un nuovo appuntamento Remember Baja Latina al Ponticello Beach. Gio PT e Deejay Dave tornano infatti a miscelare la migliore musica alternativa ed elettronica dagli anni Novanta e Duemila per celebrare ancora una volta quella irripetibile esperienza collettiva che fu - come tutti la chiamavano e la chiamano ancora - semplicemente ‘la Baja’.

Organizzata quasi per scherzo un anno fa e subito baciata da uno straordinario successo, la serata che ricorda gli anni sudati e bellissimi del locale piacentino è divenuta ben presto un format, un appuntamento di una comunità che si ritrova e che non ha mai smesso di vivere la musica come elemento irrinunciabile della propria vita. Anche stavolta, dalle ore 18.30 in poi, i dj set alterneranno pezzi dell’era Baja Latina ad ampie scorribande nell’epoca Nec Ente, altro locale di culto degli anni Duemila, ma di Cremona, oltre i binari della stazione.

Saranno sette ore di musica rock ed elettronica (l’ingresso è gratuito), in un’area all’aperto nella quale si terrà anche la cena sociale Remember Baja Latina. Parco e spiaggione sul Po, una cucina aperta per tutta la notte, tre punti bar, un’area camping e parcheggio bici accoglieranno le centinaia di persone attese per un appuntamento che sta già diventando un classico. «Cosa fu? Fu una discoteca generazionale vera e propria, un luogo che si trovò al momento perfetto, nella tempesta perfetta. Un posto dove potevi ascoltare tutto quello che stava succedendo là fuori. C’era tanta roba e si faceva la spola anche da altre province per venire qui. Col grunge la cosa esplose e diventò davvero grande. La Baja era stilosa, ascoltavi musica che altri avevano paura a mettere», ricordano oggi i due deejay nel tentativo di restituire, a chi non c’era, un po’ dell’odore di quelle notti infinite.

Notti in cui - con internet ancora lontano - la musica poteva essere ancora alternativa, scoperta e poi lungamente attesa prima del suo arrivo nei negozi di dischi. Musica che arrivava soprattutto da America e Gran Bretagna, di cui si parlava nelle riviste, che poche radio trasmettevano e che viaggiava veloce col passaparola, passava di mano in mano e di stereo in stereo. E poi veniva finalmente condivisa in un rito collettivo gioioso e febbrile, in un locale, al centro della Bassa, ormai trenta anni fa. Oggi il panorama è completamente cambiato, ma la passione che finì per creare una vera e propria comunità di frequentatori, poi divenuti amici, non è mai cambiata come raccontano tanti di coloro che un anno fa si sono presentati all’appuntamento Rememebr Baja Latina. Le radici del locale affondano in un passato ancora precedente, quello del Trifoglio. Era infatti questo il nome originale del locale che tutti conobbero poi come Cellophane, e poi come Baja Latina. Al Trifoglio suonarono fra gli altri due giovanissimi Renato Zero e Vasco Rossi.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400