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PIACENZA

Conservatorio Nicolini, Solci è il nuovo direttore

Cremonese, 62 anni, è pianista, compositore e direttore: «Porterò l’istituzione a ‘invadere’ la città»

Mariagrazia Teschi

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13 Luglio 2024 - 08:54

Conservatorio Nicolini, Solci è il nuovo direttore

Roberto Solci e il conservatorio Nicolini

IACENZA - Roberto Solci è il nuovo direttore del Conservatorio Giuseppe Nicolini di Piacenza, dove è docente di teoria dell’armonia e analisi. È stato eletto con 42 voti superando di soli 3 preferenze la direttrice uscente, Maria Grazia Petrali, che si era ricandidata. Un cambiamento che sembra segnare, per la storica e prestigiosa istituzione piacentina, l’inizio di un nuovo corso che consolida la sua già solida reputazione di centro di eccellenza nella formazione di giovani musicisti.

Solci, nato a Cremona 62 anni fa, è figlio dello scultore Giovanni e fratello di Fausto, affermato violoncellista. Vanta un curriculum vastissimo, una lunga esperienza come docente e una carriera ricca di successi e riconoscimenti sia nella composizione sia nell’esecuzione. È infatti compositore, pianista e direttore d’orchestra, ambiti nei quali spazia dalla musica antica a quella contemporanea, ed è, tra gli altri crediti artistici, riconosciuto a livello internazionale come esperto della musica italiana del XVII secolo, in particolare del compositore cremasco Francesco Cavalli.

Nel 2021 ha inaugurato lo Stradivari Festival di Cremona dirigendo Gli Archi di Cremona ed il violinista Domenico Nordio, presentando in prima esecuzione il suo ‘Stradivari Concerto’ per violino e orchestra d’archi, espressamente commissionato.

Nel 2016 è giunto a popolarità internazionale per essere stato ‘coach’ per la colonna sonora del film premio Oscar 2018 ‘Call me by your name’ di Luca Guadagnino girato a Crema e nel cremasco. Solci ha insegnato al giovane attore protagonista Timothée Chalamet a suonare il piano, due ore al giorno tutti i giorni nella sua casa di Crema, dove risiede. L’attore francese ricorda così quelle ore di intenso studio del pianoforte: «Avevo un insegnante italiano, Roberto Solci, che possedeva un suo dipinto sopra il suo pianoforte raffigurante lui mentre componeva musica. È un uomo decisamente geniale e istintivo. Ho lavorato con Roberto ogni giorno e con lui ho creato un rapporto davvero speciale».

«La musica non può essere solamente un hobby, è un lavoro bellissimo che presuppone sacrifici. Per chi se ne avvicina è una scelta di vita — spiega Solci —. E della musica c’è davvero sempre più bisogno. È per questo che il Conservatorio e il suo corpo docente di prim’ordine devono uscire dalle aule e ‘invadere’ la città, la provincia. Voglio portare la musica ovunque mi sia possibile, far conoscere ai cittadini il valore di questa splendida istituzione. Qui ho studiato pianoforte da ragazzo, qui sono tornato da docente, oggi vado a ricoprire un ruolo che mi riempie di orgoglio e di responsabilità e sono pronto ad affrontare le sfide che il nuovo ruolo mi imporrà». A cominciare dalla formazione che spazia dai modelli tradizionali alle nuove tecnologie fino all’elettronica. Anche per questo il maestro Solci lascerà la docenza, per «dedicarsi anima e corpo alla costruzione di un concreto futuro professionale degli allievi».

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