29 Marzo 2024 - 15:55
CREMONA - «Tutto è nato dall’invito di Massimo Romeo Piparo tanto spontaneo, quanto inatteso: vuoi fare Erode in Jesus Christ Superstar?», racconta Frankie hi-nrg mc. Il tono del cantante, cremonese d’adozione, e autorità assoluta della scena rap, non nasconde lo stupore. In scena a Milano e poi a Roma racconta il suo debutto da attore/cantante nel musical.
Evidentemente poi ha accettato?
«Lo dicono i fatti, ma all’inizio mi sono sentito un po’ spiazzato. Cosa c’entro io, mi sono detto. Sulle prime sono rimasto un poco interdetto. Ma che senso ha mettermi a fare il musical, la mia storia è un’altra. Poi ci ho pensato e ho studiato».
Ovvero ha visto il film?
«Lo conoscevo, ma non è fra le mie pellicole culto. Mi sono documentato e ho approfondito le caratteristiche e la storia di quello che sarebbe dovuto essere il mio personaggio. Mi sono reso conto che nel cast originale era l’unico non cantante. Mi è piaciuto questo aspetto, il fatto di stare fuori dal canone».
Un modo per dire che anche un rapper può concedersi il lusso di essere attore in un musical?
Sorride e dice: «Forse sì. Ho trovato la giustificazione per uscire dal mio seminato, anche se, alla fine, il ruolo di Erode è limitato a una canzone ed è prettamente musicale. Quindi, fatte le debite differenze, una vicinanza al mio essere cantante e musicista la si può trovare».
Come ha affrontato il personaggio di Erode, un personaggio ambiguo che sembra non appartenerle molto.
«È il bello dell’arte dell’attore. Fare qualcosa che non ti appartiene per nulla e costruirlo passo passo. Abbiamo mantenuto tutto lo stile kemp anni Sessanta/Settanta del personaggio. Io stesso ho realizzato con la mia stampante in 3D gli oggetti, i gioielli e gli occhiali che indosso. Tutto è eccessivo, sopra le righe come il personaggio. Mi sto divertendo un sacco e il musical di Piparo è veramente una festa».
Una festa che rinnova la passione per un film culto con un Cristo molto hippy.
«Ma soprattutto un Cristo umano cui non è concessa la resurrezione. Nell’intero musical e poi nel film non c’è un miracolo. Diciamo che il contesto è molto laico e la musica bellissima».
È anche insieme a un cast di tutto rispetto.
«Sono in un cast giovane con cui è bellissimo lavorare. I giovani mi trasmettono un’energia e una creatività che è una vera iniezione di voglia di fare e di mettersi in gioco. È un piacere andare in scena. La popstar internazionale Anggun (tre dischi di platino con la popolarissima hit Snow on the Sahara) interpreta il ruolo di Maria Maddalena e con la sua suadente voce e quell’aspetto orientale ricorda l’attrice originale del film Yvonne Elliman. Jesus Christ è Lorenzo Licitra che ha ricevuto il testimone del mitico ruolo direttamente da Ted Neeley, protagonista del celebre film del 1973. Una tradizione che continua per un film e un musical che è nella top ten dei lavori più popolari al mondo. Cosa chiedere di più».
Aver vinto la propria titubanza ha premiato?
«Indubbiamente e lo percepiamo sera dopo sera, prima sul palco del nuovissimo Sistina Chapiteau di Milano, e poi al teatro Sistina di Roma dove rimarremo fino a domenica».
E poi cosa l’attende?
«Un altro esperimento. A breve uscirà Cinecittadini: una serie di podcast che ho realizzato con Damir Ivic; una bella esperienza, anche questa nuova per me. L’idea della serie è quella di raccontare i mestieri del cinema, attraverso non solo attori e registi, ma soprattutto coloro che stanno dietro le quinte e che non si vedono. Anche questo è un modo per riacquistare energia e voglia di mettersi alla prova con nuovi linguaggi e nuovi media».
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