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STAGIONE CONCERTISTICA 2024

Energia e grinta: Yuja Wang regina del pianoforte

Domani al Ponchielli guiderà la Mahler in un programma che guarda al ’900

Giulio Solzi Gaboardi

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17 Gennaio 2024 - 10:12

Energia e grinta: Yuja Wang regina del pianoforte

Yuja Wang

CREMONA - Parte trionfante la Stagione Concertistica 2024 del teatro Ponchielli. La prima, domani sera alle 20,30, vedrà sul palco una delle stelle più luminose del firmamento musicale mondiale: la pianista cinese Yuja Wang. Enfant prodige classe ‘87, Wang ha iniziato a suonare il pianoforte a soli sei anni, affermandosi nel panorama musicale internazionale già a ventun anni con una serie di recital in giro per il globo, che le riconosceva un talento trascinante coniugato al preziosismo tecnico. Dall’esecuzione entusiasmante e dinamica, Wang ha incassato, lo scorso ottobre, un clamoroso successo nel suo recital scaligero nel tempio della musica milanese. Un ospite davvero illustre per il teatro cremonese, che riesce a intercettare una delle interpreti più apprezzate dalla critica e dal pubblico. Impossibile non affidare a una regina del pianoforte come lei l’inaugurazione di una stagione concertistica che si preannuncia spumeggiante, con artisti illustri provenienti da tutto il mondo e un programma che alterna ai brani più noti della letteratura musicale, musiche meno conosciute, a confermare una sempre più profonda ricerca e riscoperta delle perle della musica.

Yuja Wang approda nel teatro cittadino alla guida della Mahler Chamber Orchestra con una scaletta dedicata principalmente ai grandi compositori del secolo scorso.

In realtà, il concerto si apre con Lui: l’unico, inimitabile, infinito Wolfgang. La Serenata per fiati n.11 in mi bemolle maggiore K375 è scandita da tempi veloci e vivaci, ma soprattutto da una grande varietà di colori: dai toni classicheggianti e vagamente intimistici e patetici dell’Allegro maestoso iniziale, si passa al primo Minuetto, che, nella sua vena aggraziata, lascia il passo a un trio dai toni più enfatici e dinamici. Segue un Adagio dal lirismo profondo e intenso, di cui si coglie un sapore pre-romantico. Si passa al secondo Minuetto dal tono scanzonato, al limite del provocatorio tanto si discosta dal contesto cortigiano per cui è composto. La serenata si chiude con l’Allegro finale di respiro popolareggiante.

A questo punto, Wang vestirà finalmente i panni di virtuosa del pianoforte, con il Concerto per pianoforte e fiati di Stravinskij. Appartenente alla fase neoclassica del compositore russo, questo concerto stupisce per la sua eterogeneità stilistica, di cui si riconoscono modelli come Bach, Scarlatti e Händel. Dopo il grandioso Lento d’apertura, il Larghissimo del secondo movimento si concede slanci di grande virtuosismo. Il movimento conclusivo è un Allegro che mescola il gusto settecentesco con elementi del jazz. Sono queste caselle jazzistiche a favorire il legame come il pezzo finale del concerto, l’immortale Rapsodia in Blue (nella versione per Jazz Band) di George Gershwin, la cui freschezza travolgente chiuderà un concerto che si prospetta memorabile.

Il terzo brano del concerto, sempre affidato alla Mahler Chamber Orchestra diretta da Wang, è una seconda serenata, questa volta di Antonin Dvorak. La Serenata per fiati, violoncello e contrabbasso op.44 si articola in quattro movimenti classicheggianti, in cui i modelli antichi si mescolano con i motivi ritmici e popolareggianti della tradizione folklorica boema. Il Finale, straordinaria, ne è testimonianza: una pagina vivace e delicata al contempo, affidata alla professionalità di un ensemble prestigioso come la Mahler Chamber Orchestra. Un’artista come Wang, accompagnata da una così valida orchestra, non può certamente deludere.

programma

L’esibizione di Wang e Mahler Chamber Orchestra inaugura una scaletta di otto concerti che si chiuderà ad aprile: fra gli ‘ospiti illustri’ l’Orchestra della Toscana con il giovane e virtuoso pianista Dmitry Masleev e diretti da Andrea Battistoni, i giovanissimi e talentuosi musicisti della Oxford University Orchestra, l’Orchestra da Camera di Mantova accompagnata dal virtuoso del violino Kristóf Baráti, la violinista coreana Bomsori, accompagnata dal pianista Thomas Hoppe, Mario Brunello e Giuliano Carmignola con I Solisti Aquilani, Duccio Ceccanti (violino), Anna Serova (viola) e Vittorio Ceccanti (violoncello) che faranno incontrare Beethoven alle leggende del rock. E per la prima volta al Ponchielli i Mnozil Brass, che festeggeranno con il loro nuovo spettacolo i 30 anni di carriera.

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