L'ALTRA ANIMA DEL VIOLINO
22 Gennaio 2023 - 15:02
CREMONA - È tempo di compleanni al Museo del Violino, che nel 2023 festeggia i suoi primi dieci anni. Sono cinque, invece, ma già ricche di ricordi le edizioni de L’altra anima del violino, rassegna che vuole portare alla ribalta pagine musicali meno scontate. Il violino ha infatti saputo ritagliarsi uno spazio importantissimo nelle orchestre sinfoniche e nei quartetti d’arco, ma è innegabile come questo strumento sappia svelare anche un’altra anima, capace di vette spirituali ma anche di inabissarsi. E non a caso, è considerato lo strumento del diavolo, ammantato spesso di legende nere.
In programma, dal 18 febbraio al primo aprile, ci sono tre concerti che, attraverso l’espressività degli archi, regalano emozioni e sorprese. L’appuntamento è all’auditorium Arvedi e i biglietti sono in vendita sia alla biglietteria dell’MdV che sul circuito Vivaticket.
Considerata la coincidenza del doppio anniversario, Roberto Codazzi, direttore artistico musicale, ha recuperato dal baule dei ricordi dei primi due lustri di attività musicale dell’auditorium due artisti amatissimi dal pubblico. Si tratta di Leonidas Kavakos, acclamata star mondiale del violino, e di Anastasiya Petryshak, giovane stella del firmamento violinistico: nel 2013, quando si era esibita all’auditorium Arvedi, era ‘solo’ una promessa dell’archetto ancora fresca di studi.
L’altra anima del violino si apre però sabato 18 febbraio (ore 21) non con un ritorno, ma con la prima assoluta di uno spettacolo di parole e musica che testimonia l’originalità di linguaggi espressivi della rassegna cremonese.
Gli archi del Solis String Quartet, il pianoforte di Ramin Bahrami e la voce narrante di Stefano Valanzuolo sono protagonisti de Il Golfo Magico, un progetto ispirato al primo viaggio in Italia intrapreso, fra il 1769 e il 1770, dal giovane Mozart, che come è noto fece tappa anche a Cremona.
Lo spettacolo racconta, in un intreccio di parole e musica, non solo i fatti che segnarono la vorticosa avventura napoletana di Mozart, ma l’immagine di una città in pieno fermento e del suo rapporto complicato, vitale, malinconico, con il compositore, tracciando in maniera leggera e divertita un ritratto d’epoca. Scritta e narrata da Stefano Valanzuolo, la storia si intreccia con musiche di Mozart e pagine di altri autori riferibili alla storia e all’immagine culturale di Napoli.
L’appuntamento di giovedì 9 marzo (ore 21) segna il ritorno di Leonidas Kavakos che, insieme al suo violino Antonio Stradivari Willemotte 1734 e al ‘suo’ pianista Enrico Pace, propone un concerto assolutamente anticonvenzionale nei contenuti, in linea dunque con la filosofia di una rassegna che nasce per far emergere il profilo meno conosciuto degli strumenti ad arco.
Il programma, infatti, è monumentale e originale al tempo stesso: si parte con il respiro ancora settecentesco e mozartiano della prima Sonata per violino di Beethoven, per proseguire in un ardito accostamento con la Sonata n. 2 di Bartok, opera scandita da quella vitalità ritmica e vivacità armonica tipiche del compositore. Innovativa la Sonata n. 2 di Ravel, con quel secondo movimento blues che richiama i suoni jazzistici provenienti da oltreoceano, mentre la Sonata di Franck riporta alle grandi melodie tardo romantiche, in un profondo dialogo spazio-temporale che non mancherà di stupire ed emozionare il pubblico.
Chiude la rassegna, sabato 1° aprile (ore 21), la meritata consacrazione di Anastasiya Petryshak e di Lorenzo Meo; la brava violinista ucraina, che vanta collaborazioni eccellenti con artisti del calibro di Andrea Bocelli, e il pianista e compositore, impegnato nella divulgazione della musica contemporanea, hanno impaginato un programma di autentiche chicche. Si comincia infatti con l’affascinante Sonata n. 3 di Debussy per passare ai virtuosismi di Introduzione e Rondò Capriccioso di Saint-Saëns e concludere infine con John Corigliano, compositore newyorchese di origini italiane che nel 2000 si è aggiudicato l’Oscar per la colonna sonora del film Il violino rosso (girato in parte a Cremona). Di Corigliano, Petryshak e Meo propongono la meno nota ma non meno interessante Sonata per violino e pianoforte, risalente al 1963 e premiata al Festival di Spoleto.
L’altra anima del violino è promossa da Museo del Violino e Unomedia, con il sostegno di Fondazione Arvedi Buschini, MDV friends, Air Liquide e FHP Venezia Multiservice.
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