«Da adolescente vivevo la fede in maniera passiva, partecipando alla messa solo per obbligo – ha svelato –. Fino al momento cruciale della pandemia». In quel periodo difficile, la testimonianza di sua nonna malata – ma comunque sempre sorridente e fiduciosa nel Signore – lo ha spinto a cercare Dio in prima persona. Così un giorno è entrato spontaneamente in chiesa, in bicicletta, dando inizio a un cammino autentico e personale.
Oggi Nicola è attivo nella vita parrocchiale: gestisce i social della comunità veneta in cui vive, collabora con la pastorale giovanile e porta la sua esperienza online, dimostrando che anche i laici possono comunicare la fede in modo autentico e vicino alla realtà dei giovani. Nei suoi video parte da contenuti virali e li interpreta alla luce del Vangelo, creando messaggi originali e coinvolgenti. Ogni mercoledì propone inoltre la rubrica «Pillola di teologia», intrecciando vita quotidiana, passioni e valori cristiani, ma anche rispondendo alle domande dei ragazzi e stimolando riflessioni autentiche.
L’incontro a Pizzighettone si è chiuso con un messaggio importante: «La vita e la fede continuano a stupire, se ci si lascia sorprendere ogni giorno». Per i giovani presenti, dunque, la testimonianza di Nicola è stata un invito concreto: a vivere la fede come esperienza quotidiana, autentica e condivisa, senza paura di esprimersi e di incontrare Dio. Anche attraverso i nuovi linguaggi digitali.