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ALLARME TRUFFE

«Salve, con chi parlo?», nuovi raggiri telefonici

Cresce l’allerta per la frode tecnologica che mira a ‘catturare’ la voce della vittima

Andrea Niccolò Arco

Email:

andreaarco23@gmail.com

31 Agosto 2025 - 17:52

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Sempre più numerosi i tentativi di truffa ai danni di persone anziane

SONCINO - Nel borgo murato, a Orzinuovi e nei paesi della zona il telefono ha squillato più volte negli ultimi giorni. Dall’altra parte della cornetta una voce apparentemente normale, che saluta con un «pronto, signore, mi sente?», oppure un «salve, con chi parlo?». Niente di strano, se non fosse che si tratta di un copione ripetuto parola per parola, sempre identico, al punto da insospettire chi riceve la chiamata.


Non è un caso. Dietro quelle telefonate non c’è un operatore in carne e ossa, ma una registrazione, una sorta di intelligenza artificiale camuffata da voce umana. L’obiettivo, secondo quanto emerge anche da episodi simili già documentati in altre zone d’Italia, sarebbe quello di “catturare” la voce del malcapitato per poi riutilizzarla in altre frodi. Con la tecnologia di oggi, infatti, è possibile clonare una voce e costruire messaggi falsi che suonano incredibilmente autentici.


In pratica, il rischio è che frammenti di conversazioni apparentemente innocue possano diventare materiale prezioso per truffatori esperti. Basterebbe un «sì, mi sente» pronunciato con naturalezza per finire registrato e utilizzato in seguito, magari per telefonare ad amici, parenti o conoscenti e inscenare richieste di aiuto o situazioni di emergenza. Un pericolo tanto più subdolo perché gioca proprio sulla fiducia che si ripone nella voce di una persona cara.


Nella maggior parte dei casi registrati tra Soncino e Orzinuovi, chi ha ricevuto la telefonata ha avuto il sospetto e ha chiuso quasi subito la comunicazione, senza rispondere alle domande. Ma non è escluso che qualcuno, magari per cortesia o distrazione, abbia proseguito il dialogo senza rendersi conto della trappola. Di segnalazioni ufficiali non ce ne sono molte, ma l’allerta resta alta: il fenomeno, a livello nazionale, è ormai conosciuto e le forze dell’ordine invitano alla massima prudenza.


Il consiglio è semplice: mai fidarsi di telefonate da numeri sconosciuti che pongono domande troppo generiche. Se si ha il sospetto che si tratti di una voce artificiale, meglio interrompere subito la comunicazione e bloccare il numero. Ancora meglio, segnalare l’episodio alle forze dell’ordine, così da contribuire a mappare il fenomeno e prevenire conseguenze peggiori.


Non si tratta, infatti, di scherzi telefonici: il rischio reale è che i truffatori possano accumulare materiale sufficiente per costruire scenari ingannevoli e raggirare persone fragili o semplicemente colte alla sprovvista. E se è vero che la maggior parte degli abitanti della zona ha fiutato subito l’inganno, non bisogna abbassare la guardia.


La tecnologia che rende possibili queste clonazioni vocali, un tempo appannaggio di laboratori specializzati, oggi è alla portata di chiunque abbia competenze informatiche e intenzioni poco limpide. Per questo i casi registrati tra Cremonese e Bassa Bresciana non devono essere presi alla leggera: rappresentano un campanello d’allarme che invita tutti a comportamenti prudenti.


Chi riceve chiamate simili deve ricordarsi che non esiste alcun obbligo di rispondere a domande anonime, tanto meno di fornire dati personali. La prima difesa resta il buon senso: troncare sul nascere ogni tentativo di contatto sospetto. A Soncino e dintorni la voce si è già sparsa e in molti hanno cominciato a scambiarsi consigli su come comportarsi. La regola resta una sola: mai fidarsi, e se serve, non esitare a chiedere supporto alle forze dell’ordine. Meglio una prudenza in più che una brutta sorpresa dopo.

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