13 Agosto 2025 - 13:02
MONTICELLI D’ONGINA - Giallo lungo il fiume Po: nel primo pomeriggio di oggi una Mercedes Clk degli anni ’90-2000 è stata ripescata dalle acque a San Nazzaro, dopo che era stata rilevata attraverso un ecoscandaglio. A bordo non c’era nessuno, ma sono ancora in corso accertamenti per verificare se, all’interno dell’abitacolo, ci siano o meno tracce riconducibili ad eventuali passeggeri.
Tutto è cominciato martedì pomeriggio, quando durante alcuni rilievi effettuati da Enel Green Power, che periodicamente analizza lo specchio d’acqua prima della diga anche per controllare eventuali segni di erosione dei fondali, è stata notata un’insolita ‘macchia’ a una profondità di circa 8 metri. La massa, che già tramite quelle immagini appariva riconducibile per dimensioni e forma proprio ad una vettura, era situata vicino alla riva del parco di Po sannazzarese. Non distante dal primo pilone del ponte che collega a Castelnuovo Bocca d’Adda.
Ieri mattina è seguito un primo sopralluogo dei Vigili del fuoco e dei Carabinieri della forestale di Piacenza, che hanno allertato il nucleo sommozzatori del 115 di Bologna. Si sono dati appuntamento per le 12.30, quando a San Nazzaro sono arrivati nuovamente anche i militari: quelli della stazione di Monticelli al comando del maresciallo Giuseppe Cappuccio e il corpo forestale con il maresciallo Gianluca Mancinelli.
Con l’aiuto di alcuni pescatori stranieri, dotati di rilevatori per analizzare i fondali, è stata innanzitutto verificata la posizione esatta dell’auto. Poi, per consentire agli specialisti del 115 di lavorare in sicurezza, sono state posizionate fettucce bianco-rosse per delimitare l’area e allontanare i curiosi. Nel frattempo anche il sindaco Gimmi Distante e l’assessore Cristian Secchi hanno raggiunto il parco di Po per accertarsi di quanto stava accadendo.
Il lavoro dei sommozzatori, coadiuvati da altri pompieri a bordo di un gommone, è stato tutt’altro che semplice: ci è voluta quasi un’ora per agganciare la vettura, che era capovolta e in parte ricoperta da detriti. Poco dopo le 14, con estrema cautela, tramite l’autogru è stata lentamente sollevata e infine adagiata a terra. Se risalire al modello è stato tutto sommato abbastanza semplice, non si può dire altrettanto in merito alle cause che hanno portato il veicolo ad inabissarsi. Le ammaccature non sono infatti indicative, perché potrebbero essere state provocate dalla corrente del fiume e dall’impatto col fondale. Inizialmente è stato ipotizzato che il mezzo potesse essere stato parzialmente bruciato, ma è stato poi escluso in quanto la vernice grigio-blu metalizzato era ancora visibile.
Gli uomini dell’Arma hanno avviato le indagini per risalire al proprietario della Mercedes. Al momento in zona non risultano persone scomparse e fra le ipotesi più accreditate c’è quella del veicolo rubato: probabilmente i ladri volevano sbarazzarsene e l’hanno fatto precipitare in Po. Durante i precedenti rilievi batimetrici effettuati in quel tratto fluviale, qualche mese fa, la vettura non era stata notata. Dunque dovrebbe essersi inabissata da non troppo tempo.
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