04 Agosto 2025 - 19:14
MONTICELLI - Resta incerto il futuro dell’ex canonica di Olza, di proprietà del Comune, che nel frattempo cade letteralmente a pezzi. L’argomento è stato al centro di una interrogazione, con prima firmataria Elena Villa del gruppo ‘Monticelli attiva’. Ha parlato di «situazione urgente» e di «condizioni preoccupanti», segnalando in particolare una grande voragine presente nel tetto, ben visibile a distanza passando dall’argine maestro.
Prima del consiglio Villa e il collega Davide Tosoni hanno anche chiesto di poter visionare l’immobile dall’interno, ispezione avvenuta nelle scorse settimane alla presenza di un tecnico comunale. «Abbiamo visto travetti assenti, marci, acqua gocciolante dai soffitti a causa delle infiltrazioni dal tetto – hanno spiegato –. La situazione riscontrata è stata talmente seria da non permettere di poter accedere al piano superiore per pericolo di crollo».
Da qui le domande all’amministrazione, con l’invito a partecipare a bandi pubblici per agevolare il recupero della struttura prima che la situazione peggiori ulteriormente. L’edificio infatti si presenta già con finestre fatiscenti, ante in parte mancanti, pezzi di muro caduti, intonaci scrostati. Non un bel biglietto da visita per la frazione, considerando anche il fatto che l’ex canonica è proprio adiacente alla chiesa e dunque tutt’altro che isolata. In occasione di funzioni religiose è normale transitare al di sotto, con i conseguenti rischi.
In aula a rispondere all’interrogazione è stato l’assessore ai Lavori pubblici, Cristian Secchi: «C’è attenzione sul tema. Vogliamo mettere in sicurezza la canonica di Olza e stiamo effettivamente monitorando i bandi ai quali poter eventualmente attingere. C’è però un problema sostanziale: l’edificio è sottoposto ai vincoli della Soprintendenza e questo ostacola l’eventuale suo riutilizzo». Villa ha però obiettato: «Quando abbiamo chiesto il sopralluogo non si trovavano neppure le chiavi ed è stato necessario rompere un lucchetto, quindi penso fosse da tanto tempo che nessuno entrava lì dentro». Da anni l’immobile è anche inserito nel piano beni alienabili del Comune e nel 2020 il valore stimato era pari a 136 mila euro.
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