03 Agosto 2025 - 19:12
Antonio Pirovano con uno dei suoi pappagalli
VAILATE - La festa al campo sportivo comunale, la convivialità, la musica e poi i fuochi d’artificio, sparati allo scoccare della mezzanotte. Chi li ha organizzati forse non ci ha nemmeno pensato. In fondo, cosa vuoi che siano un paio di minuti scarsi di fuochi d’artificio. Purtroppo, invece, questo tipo di festeggiamenti ha spesso un effetto negativo sugli animali. L’altra sera l’esito è stato addirittura drammatico. A farne le spese gli splendidi pappagalli dell’allevamento Pirovano.
Un’attività storica vailatese, fiorente, meta ogni giorno di curiosi e appassionati – di recente sono stati in visita anche i nonni della fondazione Caimi – e soprattutto fonte di sostentamento per una famiglia intera. Ieri di buon’ora il titolare Antonio Pirovano ha fatto la triste e macabra scoperta. Nelle gabbie c’erano due esemplari, entrambi a terra e privi di vita: un cacatua e un’amazzone di Cuba. Il loro cuore non ha retto allo shock e allo spavento causato dal rumore.
«Due uccelli che fino al pomeriggio volavano nelle grandi voliere, hanno perso la vita per qualche inutile botto, che può piacere, ma che a volte fa danni irreversibili in special modo sugli animali – racconta il titolare –. Forse qualcuno capirà la mia arrabbiatura più che giustificata: io ci vivo con questo lavoro. La cosa che mi sorprende è che nessuno si sia preoccupato di cosa poteva accadere». I botti sparati dai supporter della locale squadra di calcio, sono partiti nella zona dietro lo stadio, proprio al confine con la proprietà dei Pirovano. A quanto pare non è nemmeno la prima volta che ciò accade.
«Il mio allevamento professionale si trova lì da oltre 40 anni, perciò non penso sia passato inosservato, anche perché la maggior parte dei giovani che hanno assistito ai fuochi è venuto da piccolo o da grande a visitarlo». Purtroppo non è la prima volta che accade. I pappagalli, quelli dell’allevamento di Pirovano sono di varie specie, sono particolarmente sensibili e dunque ogni volta sono a rischio.
«Già sabato sera – conclude il titolare – sono andato a lamentarmi con i responsabili, non per la musica, ma per i botti che ho sentito sin da casa, e abito dall’altra parte del paese. Non c’è stato il minimo rispetto verso un’attività così delicata, come un allevamento di pappagalli che si trova adiacente al campo sportivo».
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