28 Luglio 2025 - 05:15
PIZZIGHETTONE - «Mi sono sentito trattato come un evasore, come uno che non paga le tasse e che va perseguito legalmente e penalmente». Questo l’amaro sfogo di un pensionato di Pizzighettone che, nei giorni scorsi, si è visto recapitare da una azienda di recupero crediti una raccomandata con la notifica di una multa per un presunto omesso pagamento di una rata della Tari.
«Ho ricevuto la raccomandata di una ditta di Milano – racconta l’uomo che preferisce rimanere anonimo – incaricata dal Comune di Pizzighettone, in cui si intimava il pagamento di una multa di 115 euro poiché, secondo loro, non avevo pagato la terza rata della Tari nell’anno 2021, 175 euro totali. La cosa mi è parsa subito molto strana: primo perché nella mia vita ho sempre pagato tutte le tasse, anzi, non le rateizzo nemmeno, alla prima scadenza pago sempre l’intero importo. Secondo, perché tenendo tutti i cedolini e le ricevute di pagamento dovevo solo cercare la prova che non avevo commesso nessuna dimenticanza».
E così è stato, il pensionato ha effettivamente recuperato la ricevuta di pagamento. «Pensavo fosse sufficiente a chiudere la questione, ma non è stato così. Mi sono recato in Comune, che nel frattempo mi ha mandato una lettera con avviso di pagamento della sanzione entro 30 giorni, per dimostrare quanto pagato, ma dagli uffici mi hanno detto che a loro il pagamento non risultava, non se ne potevano occupare direttamente e che sarei dovuto tornare alla posta per capire dove fossero finiti i miei soldi. Ma se ho dimostrato di aver pagato e ho una ricevuta in mano perché non mi annullate la multa? Tocca alla posta vedere dove ha inviato quei soldi, saranno in qualche modo tracciati».
Invece, secondo il racconto dell’uomo nessuno sa dove siano finiti questi soldi; né il Comune né l’ufficio postale, dove ha effettuato il pagamento, hanno provato a rintracciare la somma pagata mentre la decorrenza della sanzione va avanti. «So per certo di aver pagato, lo posso dimostrare, che qualcuno mi annulli la sanzione. Che al momento è di 115 euro, ma se non pago arriva ai massimale con anche conseguenze legali nei miei confronti, come scritto negli avvisi che mi sono stati inviati. Mi sono davvero sentito un evasore, della peggior specie ed è una delle cose più avvilenti di questa faccenda».
Altra considerazione. «Se la raccomandata fosse stata aperta da mia moglie molto probabilmente lei sarebbe andata direttamente a pagare la multa visti i toni intimidatori degli avvisi. Così avremmo pagato due volte una stessa tassa, magari senza accorgercene. Qualcuno ci avrebbe restituito i soldi? Non credo. Io non dico che il Comune non debba fare controlli, anzi, è giusto. Ma proprio perché ci sono tante persone anziane, come del resto lo sono io, a cui arrivano queste raccomandate magari avrebbero potuto avvisare di aver incaricato una ditta per eventuale recupero crediti. So per certo che un Comune limitrofo ha agito così. Invece mi trovo che non riesco a dimostrare che sono nel giusto, vengo trattato come un evasore e devo anche sbrigarmela da solo».
In questi giorni poi la posta è anche chiusa per i lavori di ammodernamento. «Mi recherò per l’ennesima volta in posta sperando che riescano a capire dove è finito il mio pagamento così che possano comunicarlo al Comune».
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