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PIZZIGHETTONE: IL CASO

Fiori morti sul ponte Trento Trieste, è polemica

Piantati nelle scorse settimane per abbellire il borgo, i Sunpatiens Vigorous corallo nel weekend sono in parte seccati per mancanza d’acqua

Elisa Calamari

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22 Luglio 2025 - 05:15

Fiori morti sul ponte Trento Trieste, è polemica

Com'erano e come sono

PIZZIGHETTONE - I fiori del ponte Trento Trieste sono diventati un caso, anche politico. Piantati nelle scorse settimane per abbellire il borgo, i Sunpatiens Vigorous corallo nel weekend sono in parte seccati per mancanza d’acqua: un operaio della ditta che sta effettuando i lavori di ristrutturazione del viadotto avrebbe infatti spento l’impianto di irrigazione, per presunte interferenze col cantiere. Sui social i cittadini sono insorti e anche la minoranza ha detto la sua: Giancarlo Bissolotti si è chiesto perché i fiori non siano stati semplicemente spostati, Elisa Mancinelli ha stigmatizzato l’investimento di soldi pubblici per piantumazioni poi lasciate morire.

Ad accorrere nel tentativo di salvare le piante sono stati alcuni cittadini, con tanto di annaffiatoio, e soprattutto la ditta Contardi di Annicco che era stata incaricata dal Comune di mettere a dimora i fiori e che ha eseguito l’intervento alla perfezione. Mentre ieri i primi risultati di questo salvataggio in extremis erano già visibili (anche grazie alla riattivazione dell’impianto) a fare chiarezza è il sindaco Luca Moggi.

«Innanzitutto mi fa piacere che da più parti sia stata sottolineata la bellezza del ponte fiorito, sicuramente un biglietto da visita apprezzato da cittadini e turisti – premette –. Un ponte al quale teniamo e che consideriamo oltre che gradevole alla vista anche fondamentale per mettere in comunicazione le due sponde, tanto che, dopo il restyling della parte superiore, abbiamo anche ottenuto un finanziamento da circa 700mila euro per procedere ad un consolidamento, ivi compresi piloni e travature».

Quindi entra nel merito: «Ci eravamo raccomandati con la ditta appaltatrice affinché riducesse al minimo i disagi. Nel weekend il nostro ufficio tecnico si è attivato in tempi brevi dopo che qualche operatore della ditta ha interrotto il flusso d’acqua che alimenta le fioriere sul lato più a valle». Moggi spiega che l’episodio è già stato contestato all’impresa e che se i fiori non riusciranno a salvarsi (ipotesi che però sembra scongiurata) saranno rimessi. Infine smorza i toni: «Ho letto di stato di degrado e di abbandono generale, con toni inquisitori. Credo che, invece, ci si debba prima informare e cercare di capire come siano andate le cose».

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