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IL PUNTO

Il rombo dei motori deve gasare Cremona

Eventi mondiali come il weekend della Superbike sono grandi occasioni per l’intera economia provinciale, a patto di saperle sfruttare con investimenti da parte dell'intero sistema

Paolo Gualandris

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pgualandris@laprovinciacr.it

04 Maggio 2025 - 05:00

Il rombo dei motori deve gasare Cremona

Centottanta milioni di persone nel mondo hanno conosciuto Cremona e il suo territorio grazie a una festa dello sport, l’Acerbis Italian Round, con gare del campionato di Superbike, Supersport e Mondiale femminile, in scena in questo fine settimana al Cremona Circuit di San Martino del Lago. Un risultato impressionante, che poche campagne promozionali, per quanto ben fatte, possono sperare di ottenere. Un pubblico incredibile che si è avvicinato al nostro territorio grazie ai video promozionali diffusi su tutti i canali tv e social del circo dei motori. E che verrà ulteriormente irrobustito grazie alle dirette tv e ai servizi giornalistici relativi all’evento sportivo.

Uno spettacolare spot per la provincia e per i suoi valori aggiunti, completato dalla scelta di assegnare alla liuteria il ruolo di grande protagonista del pre-gara della prima manche della WorldSBK, con le armonie del violino Cremona del Maestro liutaio Stefano Trabucchi, che ha fatto risuonare le note dell’inno italiano grazie al talento di Lena Yokoyama. La prima tappa di questo adrenalinico weekend è però avvenuta fuori dalla pista, con una splendida cerimonia d’apertura.

Un evento organizzato dal giornale La Provincia di Cremona e Crema, in collaborazione con Confcommercio Provincia di Cremona, Botteghe del Centro e Comune di Cremona. Piazza stracolma di cremonesi e non per render omaggio ai protagonisti del week end più rombante dell’anno, otto campioni che si sono detti entusiasti dell’accoglienza per un evento che forse neppure nella MotoGp (a detta degli stessi piloti) si riesce a organizzare. Un tesoretto in termini promozionali a conferma del principio che puntare in alto senza avere paura di volare è una scelta vincente.

Poi, da venerdì, lo spettacolo si è trasferito in pista, la parola è passata al Cremona Circuit. Il rombo dei motori, i duelli tra i campioni, il colore dei team, la frenesia dei box, è stato - ed è fino a tutt’oggi - uno spettacolo unico, capace di emozionare ed esaltare le decine di migliaia di spettatori giunti da tutto il mondo. Lasciando alle cronache sportive il compito di raccontare l’evento nei suoi contenuti tecnici, la bellezza di questo fine settimana induce ad alcune considerazioni di carattere più generale. Una prima è relativa alla qualità dell’offerta.

Quella andata in scena e in pista in questi giorni è una lezione della quale non sempre Cremona sa fare tesoro. Nel territorio pullulano manifestazioni non sempre all’altezza delle aspettative. Si genera così un senso di smarrimento da parte dei turisti-consumatori, che al contrario devono avere la certezza di approdare in un contesto di qualità. Enti e amministrazioni pubbliche dovrebbero trovare il coraggio di pretendere una soglia alta di offerta. La capacità di richiamo di Cremona e dell’intera provincia è nobilitata da iniziative come la Festa del Torrone e le Invasioni Botaniche sia nel comune capoluogo che a Crema, a Casalmaggiore e Soncino. Così come, sotto un altro versante, dalle stagioni del teatro Ponchielli e del Museo del Violino.

Una seconda, altrettanto importante, considerazione è: grandi eventi come il fine settimana della Superbike hanno la necessità di essere supportati significativamente dall’intero sistema, tanto in termini di capacità di accoglienza quanto sotto il profilo logistico (strade, hotellerie...) e di attenzione agli ospiti in arrivo. Cioè con iniziative capaci di ‘coccolare’ turisti e appassionati mostrandosi come luogo in cui varrebbe la pena di venire a vivere e non solo come meta di una visita di poche ore. Il territorio è in grado di supportare le scommesse lanciate da capitani coraggiosi come i titolari del Cremona Circuit, Roberto e Manuel Mazzucato, e l’amministratore delegato Alessandro Canevarolo?

Una prima risposta, in senso positivo, è stata data dal grande impegno delle forze dell’ordine nella gestione delle decine di migliaia di persone arrivate, così come, sull’altro fronte, dal pacchetto di promozioni e sconti garantiti dai commercianti di Cremona per i possessori dei biglietti d’ingresso al circuito in questa settimana. Un buon inizio, dopo il frustrante silenzio del comune capoluogo lo scorso anno, in occasione della prima volta della Superbike nella nostra provincia. Per avere la speranza di vincere la scommessa è necessario fare un gioco di squadra, con investimenti pubblici e privati per aumentare la capacità di accoglienza dell’intero territorio.

Quanti team e quante migliaia di persone arrivate in occasione delle gare hanno dovuto ‘emigrare’ in altre province per trovare la necessaria ospitalità? L’indotto creato dai grandi eventi è ricchissimo e rappresenta un’occasione per l’intera economia provinciale. A patto di saperlo sfruttare. Solo in questa logica la provincia di Cremona può diventare veramente attrattiva e mostrare il suo volto migliore. Quello che magari può portare chi vi approda per caso alla voglia di piantare le radici mettendo su famiglia proprio qui.

Giusto ieri è stata pubblicata l’indagine dell’Ufficio studi della Cgia di Mestre sulle proiezioni demografiche per i prossimi dieci anni. Si stima che la popolazione in età lavorativa in Italia diminuirà di quasi tre milioni di unità. Poco meno di duecentomila in Lombardia (-2,9 per cento), regione peraltro tra le più virtuose in Italia assieme all’Emilia Romagna. Secondo questo studio, Cremona fa peggio della media con una previsione di perdita del 3,4 per cento. Va dunque migliorata la sua attrattività aumentando il proprio potenziale competitivo.

I grandi eventi, uniti a una vitalità nella quotidianità sono lo strumento che consente di accentuare le condizioni di eccellenza che pure non mancano. Ce lo hanno ricordato anche gli studenti che hanno risposto al questionario prodotto dal Centro di Ricerca per lo Sviluppo Imprenditoriale (Cersi) e dalla Cattolica nell’ambito di Cremona città universitaria: vivere qui conviene, ma gli svaghi sono pochi è la cruda sentenza. Se l’intero sistema si impegna nella prospettiva a mostrare maggiore vivacità, non si tratta di una sentenza definitiva.

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