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LA PROTESTA

Penalisti, sciopero nazionale dal 5 al 7 maggio: «Decreto sicurezza anticostituzionale»

L’Unione delle Camere Penale Italiane: «Un pacchetto improntato non alla prevenzione ma unicamente alla punizione a costo zero». Assemblea straordinaria il 5 maggio nel tribunale di Brescia

La Provincia Redazione

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29 Aprile 2025 - 08:56

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CREMONA - L’Unione delle Camere Penale Italiane ha deliberato tre giorni di astensione dalle udienze e da tutte le attività nel settore penale, dal 5 al 7 maggio 2025, contestando con forte preoccupazione i contenuti del decreto sicurezza, pubblicato in Gazzetta Ufficiale lo scorso 11 aprile ed entrato in vigore il giorno successivo.

«Si tratta di un provvedimento nel quale - afferma la Camera Penale Lombardia Orientale in una nota -, dopo più di un anno di discussione in Parlamento dell’originario Disegno di Legge, è confluito pressoché integralmente il testo precedente: un testo che mette in discussione principi costituzionali e garanzie fondamentali. Prima ancora del testo, ci preoccupa il metodo: si tratta di un evidente abuso dello strumento della decretazione d’urgenza, non sussistendone i presupposti costituzionali».

«Quanto ai contenuti - prosegue la nota -, UCPI si unisce alle molte voci autorevoli che evidenziano le criticità di questo “pacchetto sicurezza”, improntato non alla prevenzione ma unicamente alla punizione a costo zero e all’offerta alla pubblica opinione di soluzioni di impatto esclusivamente simbolico, che non miglioreranno la sicurezza dei cittadini. Preoccupa la scelta di reprimere con lo strumento penale forme di dissenso che devono potersi manifestare in una società democratica, così come l’accanimento verso una micro-criminalità marginale o ideologicamente oppositiva».

«Ancora una volta assistiamo all’introduzione di nuove, inutili fattispecie di reato - snocciola la Camera Penale -, di aggravanti dalla ratio incomprensibile, di misure che vanno nel senso diametralmente opposto a quello dell’auspicabile implementazione delle pene e misure alternative al carcere, nonostante la nota, drammatica situazione in cui versano le carceri italiane quanto a sovraffollamento, carenza di lavoro e attività trattamentali, insufficiente tutela della salute fisica e mentale dei reclusi: tutte circostanze destinate a peggiorare la sicurezza nel nostro Paese se non si interverrà, dato che una detenzione vissuta in queste condizioni è destinata ad aumentare il pericolo di recidiva».

«La Camera penale della Lombardia Orientale ha indetto quindi l’assemblea straordinaria il giorno 5 maggio alle ore 10 presso l’aula Panettieri del Tribunale di Brescia per un confronto a più voci e da diversi punti di vista, sui temi imposti dall’iniziativa normativa. Per discuterne e fare emergere i diversi punti di vista, vi invitiamo a partecipare anche con vostri interventi che saranno davvero apprezzati, opportuni ed utili a sviscerare tutti gli aspetti critici e magari anche ad evidenziare soluzioni per sollecitare il Parlamento e gli eletti sul nostro territorio ad adottare tutte le opportune modifiche al Decreto» conclude la nota.

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