19 Aprile 2025 - 05:10
CREMONA - I Paperoni della provincia vivono a Crema e dintorni, in particolare a Campagnola Cremasca. Con i suoi 661 residenti è il comune del territorio con il reddito medio pro capite più elevato, pari a 29.277 euro. Lo certificano i dati diffusi in questi giorni dal ministero delle Finanze, che si basano sulla dichiarazione dei redditi 2024, riferita all’anno di imposta 2023. A livello provinciale l’imponibile dei cremonesi è passato da 6.2 a 6.5 miliardi con un reddito medio annuo pro capite che nel 2023 era di 23.933 euro contro i 22.670 del 2022.
Quanto ai comuni, Crema è al secondo posto con 29.200 euro. Terza piazza per Cappella Cantone con 29.129 euro. Si scende sotto la soglia dei 29mila euro, con Torlino Vimercati, quarto paese mediamente più ricco, con 28.710 euro di reddito medio pro capite dichiarato. Segue Malagnino con 28.650 euro e Cremona si piazza al sesto posto con 27.516 euro, un miglioramento superiore ai 600 euro. Un anno fa (ovviamente il redditi di riferimento erano quelli del 2022) la cifra era pari a 26.899 euro.
«Cremona – commenta il sindaco Andrea Virgilio –: ha un reddito medio pro capite superiore a quello di molti altri centri del territorio, a testimonianza di una città che mantiene una buona capacità economica grazie alla varietà del suo tessuto produttivo e alla qualità dei servizi offerti. A livello nazionale, il divario con i comuni più benestanti del Nord è ancora presente, ma questi dati ci incoraggiano a rafforzare le politiche di sviluppo locale: occupazione, formazione, attrazione di investimenti e valorizzazione della qualità urbana. Puntiamo a una crescita più equilibrata e inclusiva, capace di generare vantaggi reali per tutti».
La terza città provinciale come numero di abitanti, ovvero Casalmaggiore, è più staccata. Il reddito medio pro capite è 24.843 euro. Guardando agli altri principali comuni del territorio provinciale, svetta Pizzighettone, con 26.222 euro, seguito da Castelleone (26.034 euro). Molto ravvicinati i dati che riguardano i tre dei quattro principali centri del Cremasco: Offanengo (25.706 euro), Spino D’Adda (25.634) e Rivolta D’Adda (25.620). Più staccato Pandino (24.408). Soncino registra 25.230 euro di reddito pro capite, mentre Soresina si ferma a 23.103 euro. Come si posizionano, invece, i comuni cremonesi rispetto ai dati nazionali e regionali?
Sono molti distanti dalle città al top, il cui il reddito medio è praticamente il doppio rispetto a quello dei cremonesi. A guidare la classifica lombarda è Basiglio, poco più di 5.700 anime che si godono il verde a due passi dalla metropoli dove venne costruito il quartiere Milano 3: reddito medio pro capite 50.907 euro. Meglio, in Italia, fanno solo Lajatico, centro in provincia di Pisa dove risiede Andrea Bocelli, e la super mondana Portofino, dove è Piersilvio Berlusconi a far schizzare in alto la media. Quest’ultima si conferma al primo posto con un distacco siderale: 94.505 euro a persona.
Un risultato frutto della presenza, oltre a Berlusconi jr, di numerosi residenti con redditi elevati e grandi patrimoni. A livello di capoluoghi Milano ovviamente svetta, seguita da Parma e Padova. Il reddito medio dei meneghini è di 38.989 euro e vale alla metropoli la dodicesima piazza nazionale. La capitale non è invece nemmeno tra le prime venti posizioni.
«Siamo i più ‘ricchi’ della provincia? Mi fa piacerebbe, è il segnale di un benessere diffuso. Purtroppo non posso dire altrettanto della ricchezza dell’ente comunale, non abbiamo certo le disponibilità economiche delle grandi realtà a noi vicine, in primis Crema». Così il sindaco Agostino Guerini Rocco accoglie la notizia del primato del paese, il comune con il reddito medio pro capite più elevato dell’intero territorio, 29.277 euro contro i 23.933 di media provinciale. «Di sicuro chi sceglie di stabilirsi qui ha possibilità economiche. I prezzi delle case sono più elevati di quelli di altri comuni della cintura cittadina. Principalmente per il fatto che si tratta esclusivamente ville o villette a schiera, qui non abbiamo condomini». Di recente il paese è stato collegato a Crema anche tramite ciclo pedonale e ciò ne aumenta l’appeal. Subito dietro, come reddito medio pro capite si piazza la città con 29.200 euro. Una differenza lievissima per il comune guidato dal sindaco Fabio Bergamaschi.
Il comune è quello a livello provinciale con il reddito medio pro capite più basso: 19.879 euro, l’unico paese a scendere sotto la soglia dei 20mila euro. Appena sopra, dunque al penultimo posto, c’è Pessina Cremonese, altro micro centro di campagna (conta meno di 600 anime), i cui residenti hanno un reddito medio pro capite di 20.269. Il sindaco di Cingia Nicolò Garavelli ritiene che questo dato sia influenzato dall’alta percentuale di anziani che vive in paese. «Sino poco meno di 1.200, ma tra i residenti vanno anche annoverati i circa 80 ospiti della Fondazione Germani. Sono ovviamente tutti molto avanti con l’età. Il fatto di avere così tanti pensionati influisce non poco sul livello di reddito complessivo. Siamo una piccola realtà a metà strada tra Cremona e Casalmaggiore, non è facile attrarre insediamenti produttivi». A Pessina il primo cittadino Odelio Pari conferma questo fattore. «Nel nostro territorio non abbiamo grosse aziende. Ci sono invece importanti realtà imprenditoriali del settore agricolo, ma non bastano per produrre alti livelli di reddito in maniera uniforme».
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