20 Marzo 2025 - 17:52
Le riprese video in San Bassiano e un momento delle indagini della ricercatrice davanti alle formelle
PIZZIGHETTONE - I tesori della chiesa di San Bassiano di nuovo sotto i riflettori. Stavolta ad accenderli è stata una ricercatrice dell’Università di Genova, Francesca Girelli, che nell’ambito di un progetto dedicato al reimpiego della scultura medievale in età moderna ha passato la giornata di ieri nella cappella della Madonna: si è occupata di rilievi e documentazione fotografica sulle formelle marmoree attribuite all’ancora misterioso ‘Maestro di Pizzighettone’. Girelli fra il 2021 e il 2024 ha partecipato come consulente scientifica al riallestimento del monumentale sepolcro di Luca Fieschi presso il locale Museo diocesano di Genova e al progetto di riapertura parziale del Museo di Sant’Agostino sempre nel capoluogo ligure, ora ha intrapreso questo interessante studio che riguarda la città rivierasca dell’Adda.
Le sculture, recentemente restaurate e presentate alla cittadinanza dall’ex parroco don Andrea Bastoni, raffigurano scene della Vergine: annunciazione, nascita di Gesù e adorazione dei Magi. Mercoledì a realizzare le riprese è stato Mauro Magliani, fotografo di Padova, specializzato nella riproduzione di opere d’arte e con una trentennale esperienza nel campo della scultura tra Medioevo ed età moderna. Lo scopo della loro attività è duplice: oltre ad indagare la figura del misterioso autore delle formelle dal punto di vista stilistico, cercando di chiarire non solo la sua identità ma anche la sua posizione nel contesto lombardo del Trecento, si tenterà di approfondire la storia delle formelle e la loro provenienza dal capoluogo milanese. Lo studio sfocerà anche in pubblicazioni specialistiche su riviste di settore, dedicate proprio alla storia dell’arte.
Nei mesi scorsi la parrocchiale era anche finita al centro di una tesi di laurea magistrale in Architettura, di Martina Frini che ha ripercorso la complessa evoluzione costruttiva dell’edificio religioso ma ha anche riservato attenzione all’importante quadro fessurativo, sul quale si è cercato di mettere mano negli anni scorsi a seguito di un crollo di calcinacci dalle volte. Ciò ha comportato come noto il completo rifacimento della copertura della navata centrale e il consolidamento delle volte sottostanti, lavoro descritto proprio nel volume.
A distanza di un decennio dalle indagini effettuate, si indaga lo stato di salute attuale della chiesa: attraverso una nuova ispezione visiva delle lesioni, poi confrontata con i dati ricavati da rilievi precedenti e dal monitoraggio strumentale di alcune fessure che è stato attivo dal 2014 al 2020, è stata tracciata una dettagliata analisi. Questa ha permesso di capire dove continuare a orientare il monitoraggio automatico, ma anche quali siano gli interventi più urgenti da realizzare affinché la chiesa di San Bassiano rimanga ancora a lungo uno dei simboli meglio conservati dell’architettura romanico-lombarda.
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