14 Marzo 2025 - 05:00
CREMONA - Il mondo sotto casa. I romeni, insieme ad albanesi, indiani e marocchini sono le etnie più rappresentate nel territorio provinciale. Le percentuali mutano da zona a zona. Ad esempio, la comunità indiana ha una prevalenza nei piccoli centri e nelle zone rurali. A Cremona e a Crema la comunità più rappresentata è quella romena, mentre a Casalmaggiore a guidare la classifica sono coloro che provengono dal Ghana.
Il quadro che esce dal report sugli stranieri residenti in provincia di Cremona al 1° gennaio 2024, curato da Michela Dusi, dell’Ufficio Statistica dell’amministrazione provinciale, è quello di un territorio variegato che cresce — anche se di poco — solo grazie agli stranieri. «La popolazione della Provincia ammonta a 352.965 abitanti — si legge —. Distinguendo i residenti per nazionalità, risulta che i cittadini italiani sono 309.533 e gli stranieri 43.432. Rispetto all’anno prima, la popolazione residente è cresciuta complessivamente di 776 unità (+0,2%): i cittadini italiani sono diminuiti di 173 unità (-0,1%) mentre i cittadini stranieri sono aumentati di 949 unità (+2,2%)». Infatti nel 2023 il saldo naturale (nati e morti) è risultato negativo (-1.899) ed in particolare le nascite sono state 2.232, (+7 rispetto all’anno prima) e i decessi 4.143 (-264 rispetto al 2023). Distinguendo le nascite per nazionalità, si evidenzia che il 75% dei bambini erano italiani e il 25% stranieri. Dal 2008 al 2023 le nascite sono diminuite complessivamente di 1.216 unità (-35,3%) e in particolare sono diminuite sia quelle di bambini italiani (-35%) che quelle dei bambini stranieri (-36,1%)». È questo un dato da non sottovalutare. Da vent’anni a questa parte gli stranieri hanno rappresentato un’iniezione demografica. Ora non è più così.
«Al 1° gennaio 2024 gli stranieri regolarmente residenti in provincia di Cremona sono, come detto, 43.432, il 12,3% dei residenti». Al primo gennaio del 2023 erano 42.483. «Rispetto all’anno 2002 gli stranieri sono quasi quadruplicati (erano 10.935) e l’incidenza sui residenti è passata dal 3% al 12%». Questo è il dato generale che comunque fa ben capire come l’aumento demografico degli ultimi 22 anni sia legato, essenzialmente, all’attivo di popolazioni non italiane che si sono inserite a pieno tutolo nel nostro territorio, facendo della realtà cremonese una delle province con il più alto tasso di immigrazione. Ovviamente numeri e percentuali mutano a seconda dei luoghi e della grandezza dei singoli Comuni.
«La situazione cambia — si osserva nel report — se si considera l’incidenza percentuale degli stranieri sui residenti. In questo caso la presenza degli stranieri risulta più marcata nei piccoli Comuni. Ai primi posti si trovano infatti Soresina, dove gli stranieri sono il 23% della popolazione, Bordolano (22,5%), Corte de’ Cortesi (22%), Cappella de’ Picenardi (21,8%), Castelvisconti (18%), Casteldidone (17,8%) e Scandolara Ripa d’Oglio (17,7%). A Cremona gli stranieri sono il 15,3% della popolazione comunale, a Crema l’11,3% e a Casalmaggiore il 17%». Ma dividendo il territorio nelle tre aree ‘canoniche’ — cremonese, casalasco e cremasco — si nota che gli stranieri risultano distribuiti per la maggior parte nell’ambito cremonese (21.673, il 50%) e a seguire in quello cremasco (16.450, il 38%) e casalasco (5.309 il 12%). Rispetto al 2023 gli stranieri sono aumentati complessivamente del 2,2%. In particolare, nell’ambito cremonese sono aumentati dell’1,9%, in quello cremasco del 2,5% e in quello casalasco del 2,9%. Se si considera, invece, l’incidenza percentuale degli stranieri sui residenti, risulta che al 1° gennaio 2024 gli stranieri incidono sui residenti per il 14,9% nell’ambito casalasco, per il 13,9% nel cremonese e per il 10,2% nel cremasco».
«Dividendo gli stranieri per continente, si rileva che quelli residenti in provincia di Cremona provengono per la maggior parte dall’Europa (43,3%) e a seguire dall’Africa (28,3%), dall’Asia (23,2%) e dall’America (5,2%). Sono irrilevanti le presenze dall’Oceania (8 persone in tutto) e i cittadini apolidi (3 persone) — scrive Dusi nell’analisi della ricerca statistica —. Nell’ambito cremonese risiede la maggior parte dei cittadini romeni (54%), indiani (53%), marocchini (52%), cinesi (60%), nigeriani (56%), tunisini (52%) ed albanesi (43%). Nell’ambito cremasco risiede la maggior parte dei cittadini peruviani (79%), ecuadoregni (87%), senegalesi (55%), ucraini (60%) ed egiziani (51%). Nell’ambito casalasco risiedono, invece, la maggior parte dei cittadini ghanesi (78%). A Cremona la comunità più numerosa è quella romena e a seguire quelle albanese e marocchina. Anche a Crema prevale la comunità romena seguita però da quella marocchina e ucraina, mentre a Casalmaggiore la comunità più numerosa è, come detto, quella ghanese, seguita da quella albanese, romena e indiana. Nel gruppo costituito da tutti gli altri Comuni, prevalgono, invece, i cittadini romeni e indiani, questi ultimi occupati prevalentemente nel settore agricolo e zootecnico».
«Osservando la struttura per età degli stranieri residenti sul territorio provinciale si nota che il 75% è in età da lavoro, ovvero ha un’età compresa tra 15 e 64 anni, il 20% sono bambini di età compresa tra 0 e 14 anni e solo il 5% ha più di 64 anni. L’incidenza più alta di stranieri si registra nella fascia d’età 0-4 anni (25%) e 30-39 anni (24%)», si legge nel report. Tutto ciò a conferma di quanto il futuro e la tenuta delle scuole cremonesi sia in buona parte legata alla presenza degli stranieri, non una novità, ma di certo un aspetto che deve far riflettere, soprattutto nell’urgenza di creare reali e concrete occasioni di integrazione per evitare che le sacche di disagio s’allarghino sempre più, fino a produrre emergenze.
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