Addio a Fabio Piccioni, artista dell'aratro

SONCINO - Dopo una breve ma intensa battaglia contro la malattia, che ha combattuto con lo stesso coraggio e determinazione che metteva nel suo lavoro, si è infine spento a soli sessant’anni Fabio Piccioni. Vero e proprio capitano d’impresa, non è fuori luogo affermare che con la sua azienda abbia ridisegnato la storia della nostra provincia per come la conosciamo, considerando che quasi ogni aratro che solca i campi cremonesi porta il suo cognome.

Figlio d’arte nell’imprenditoria e nel commercio, era succeduto al papà Gianni alla guida della compagnia di via Del Perolo dopo una gavetta senza sconti. Non gli sarebbe servito il favoritismo d’altronde. La Piccioni Aratri, infatti, portava il suo cognome ma non era lì per quello. Era lì perché non avrebbe voluto essere in nessun altro posto al mondo, se non accanto alla moglie e ai due figli, l’unica altra sua ragione di vita. Ha cominciato quando aveva 15 anni, subito dopo aver studiato come disegnatore meccanico, e non si è mai fermato. Non un’eredità quindi, bensì una vocazione.

Il piccolo impero che ha saputo mantenere ed espandere, però, non può e non dev’essere l’unico specchio del suo passaggio. Non sarebbe infatti giusto dimenticare che quell’elfo in piazza, con tanto di costume indosso e caramelle nel cesto, intento a fare contenti centinaia di bambini accorsi per sostenere l’iniziativa dell’Avis, era sempre Fabio. Lo stesso Fabio che a Castelgiardino stava in cucina o fra i tavoli, non solo per i donatori ma anche per gli appuntamenti della Solidarietà.

Poliedrico nel volontariato o, come si direbbe oggi, ‘multitasking’, ha voluto dedicare ogni minuto del suo tempo libero alla città, privandosene a livello personale. Perché fa bene chi fa del bene, in fondo, e quindi non stupisce il fatto che l’intera cittadina, alla notizia, sia crollata nello sconforto manifestando il più profondo cordoglio. Sabato, alle 14.30, il funerale in San Giacomo.

Addio a don Mario Aldighieri, la Diocesi in lutto

Ricoverato alle Ancelle della carità dopo una caduta in casa, aveva 88 anni. Profondo conoscitore delle religioni, è stato per 20 anni Fidei donum in Brasile