23 Febbraio 2025 - 05:20
«Io mi sono salvata leggendo i giornali. Ho sentito di persone che sono impazzite dopo aver perso i ricordi di una vita per colpa di gente senza scrupoli. Bisogna raccontarle queste storie, perché se si salva anche una sola persona è già una vittoria».
Con queste parole la signora Pina, una novantenne di Firenze, ha commentato l’arresto del falso avvocato che aveva cercato di truffarla, con la complicità di un altrettanto finto carabiniere, con la scusa che il figlio della donna aveva provocato un grave incidente investendo un’anziana e, per evitargli il carcere, avevano chiesto alla signora molti soldi e gioielli spiegando che si sarebbero presentati a casa sua per riscuotere la somma dovuta.
Il caso della signora Pina ha fatto più notizia degli altri perché è la seconda volta in due anni che riesce a fare arrestare i truffatori che cercano di circuirla. Di grave c’è che questa vicenda si è conclusa con una minaccia esplicita arrivata alla coraggiosa signora dal complice dell’arrestato: l’ha anche richiamata: «È contenta di quello che ha fatto?». «Non sono contenta per niente, queste cose non devono accadere», gli ha risposto gelida. Coraggio e sangue freddo. La stessa predisposizione d’animo della pensionata di Soresina che in queste ore ha smascherato il truffatore non abboccando alla stessa storiella dell’incidente causato da un nipote. Ha parlato con il nostro Andrea Arco (notizia e intervista a pagina 25 del quotidiano La Provincia di oggi) e anche lei ha ringraziato il ‘suo’ giornale: «Pensava di fregarmi, l’ho fregato io. Non ci sono cascata perché avevo letto lo stesso identico copione su La Provincia, poi l’ho anche visto in televisione e infine ci avevano provato pure con una mia amica. Ecco perché è importante tenersi informati».
Le truffe ai danni degli anziani sono le più odiose: colpiscono una categoria di persone già deboli, ne feriscono l’orgoglio, riducendone così la sicurezza e l’indipendenza, provocando danni spesso permanenti nella loro psiche e non solo. Ci sono vittime che, dopo essere state derubate, si sono addirittura lasciate morire per la vergogna. Secondo i dati del ministero dell’Interno e delle forze dell’ordine, sono in costante aumento - crescono del 15 per cento all’anno - utilizzando anche nuove tecnologie e l’intelligenza artificiale per riprodurre suoni e voci di persone note.
Ecco perché è importante non abbassare mai la guardia, perché è decisivo che i mezzi di informazione, così come le forze dell’ordine, continuino a porre l’attenzione sulle sempre nuove frontiere della truffa. Come giornale, siamo perfettamente consapevoli di avere una funzione sociale da svolgere e continueremo a farlo anche a costo di sembrare ripetitivi. Parole come quelle della pensionata di Soresina sono per noi ‘carburante’: ci affidano un carico di fiducia e responsabilità al quale non vogliamo sottrarci. Non è allarmismo, ma un’azione concreta di difesa per evitare che altri anziani cadano vittima di questi crimini odiosi.
Siamo di fronte a un bollettino quasi quotidiano di truffe ai danni dei più fragili, con criminali che usano metodi sempre più subdoli per ingannare le loro vittime. «Ogni episodio deve trovare spazio nelle cronache, perché solo attraverso un’informazione capillare possiamo rafforzare la consapevolezza e la prevenzione», ha correttamente affermato il presidente della Regione del Veneto, Luca Zaia, commentando la recente operazione dei carabinieri di Padova, che hanno arrestato in flagranza di reato un uomo accusato di aver tentato di truffare una 73enne con il metodo del finto maresciallo dell’Arma.
Anche in città e in provincia di Cremona si moltiplicano le incursioni dei truffatori nella vita dei nostri anziani. Spesso riescono a metterle a segno, ma fortunatamente sono sempre di più i casi in cui i criminali vengono respinti, magari individuati e quindi arrestati o denunciati. Di conseguenza, le tecniche per truffare gli anziani si stanno evolvendo con strategie sempre più sofisticate.
L’ultima frontiera, come detto, è l’utilizzo dell’intelligenza artificiale per clonare la voce di un familiare e chiedere denaro con urgenza. Una tecnica talmente raffinata da essere riuscita, clamorosamente, a raggirare più d’uno ai piani alti dell’imprenditoria italiana. È stata completata in questi giorni la fase di raccolta delle dichiarazioni di imprenditori e collaboratori di famiglie industriali che sono state contattate per tentativi di truffa da parte del gruppo che spendeva il nome e la voce (clonata) del ministro della Difesa, Guido Crosetto, e chiedeva grosse cifre per pagare riscatti e liberare inesistenti giornalisti rapiti in Medio Oriente. I carabinieri del Nucleo investigativo hanno sentito tutte le persone che hanno parlato direttamente al telefono o con la voce del finto ministro o di un finto generale o di altri che si spacciavano per componenti dello staff. Agli atti le dichiarazioni, tra gli altri, di Marco Tronchetti Provera e di un esponente della famiglia Caltagirone.
Oltre a quelle dei collaboratori di altri imprenditori. Tra i vip che avrebbero subito tentativo di raggiri figurano anche Diego Della Valle, Patrizio Bertelli, Giorgio Armani, le famiglie Del Vecchio, Beretta, Aleotti e Caprotti. Al momento Massimo Moratti è l’unico ad aver ammesso di aver versato soldi, circa 900mila euro che credeva destinati a fini di bene. Potrebbero averlo fatto anche altri, lo stabilirà l’inchiesta in corso.
Utilizzando algoritmi sofisticati, viene generata una replica sintetica della voce, capace di riprodurre intonazioni, accenti e modi di dire della persona originale. In questo modo, il truffatore può ‘impersonare’ un familiare o un conoscente in maniera del tutto realistica. Normalmente nel corso della telefonata vengono comunicate situazioni di emergenza come incidenti, problemi medici e regolarmente tutto si conclude con la richiesta di trasferimento immediato di denaro. La natura improvvisa e urgente della situazione induce la vittima a non pensare di fare verifiche immediate in quanto la voce familiare e rassicurante abbassa le difese, facendo leva sul legame emotivo e sulla fiducia. Dunque nessuno è al riparo dalle mire dei truffatori. È pertanto fondamentale che tutti sappiano che, in caso di qualsiasi dubbio, si deve chiamare subito il 112. Mai e poi mai vanno consegnati denaro o oggetti di valore a sconosciuti. E ricordarsi che le forze dell’ordine sono sempre pronte a intervenire.
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