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Ospedale di Asola, potenziata l'assistenza specialistica in Pediatria

Attivati ambulatori per patologie endocrine, auxologiche, reumatologiche, allergologiche e immunitarie, riattivato anche un ambulatorio di chirurgia

La Provincia Redazione

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21 Febbraio 2025 - 09:57

Ospedale di Asola, potenziata l'assistenza specialistica in Pediatria

ASOLA - All’ospedale di Asola è in corso un lavoro ininterrotto di potenziamento della assistenza medica pediatrica specialistica, ritagliato sulle necessità del territorio immediatamente limitrofo e di quelli circostanti. Da gennaio 2024, in appena 12 mesi, sono stati aperti ambulatori rivolti alla popolazione pediatrica per la presa in carico di problematiche inerenti a patologie endocrine, auxologiche, reumatologiche, immunitarie. Sono stati inoltre riattivati l’ambulatorio di allergologia e spirometria e un nuovo ambulatorio di chirurgia pediatrica, che è andato a colmare la totale carenza sull’intero territorio mantovano.

«Queste attività – spiega il direttore della struttura di Pediatria di Asola Claudio Giacomozzi - hanno permesso di reperire personale specializzato e di comprovata esperienza, per fornire risposte alla cittadinanza con professionisti riferibili a centri di II – III livello, evitando viaggi dei pazienti nei centri universitari distanti a volte ore e accorciando i tempi di attesa». L’apertura di attività specialistiche ha aiutato, inoltre, nel supportare l’assistenza ai pazienti pediatrici del pronto soccorso nella fascia diurna 8-20.

«Per fronteggiare tale problematica – continua il medico - abbiamo inoltre instaurato collaborazioni con pediatri in arrivo da centri universitari, considerando la competenza come faro delle nostre scelte». I numeri dell’attività nel 2024: 3.125 visite per i pazienti pediatrici che accedono al Pronto Soccorso, 423 visite ambulatoriali specialistiche pediatriche, prestazioni diagnostiche diurne in aumento. Si conta di offrire nel breve-medio termine maggiori spazi specialistici per ridurre i tempi di attesa delle visite ambulatoriali alla cittadinanza, non solo dell’alto mantovano.

«Questi numeri, che possono risultare esigui rispetto a realtà più grandi – commenta ancora Giacomozzi – esprimono il bisogno territoriale a cui deve essere data una risposta ritagliata su misura e sostenibile. Il risultato ottenuto è stato possibile tramite varie iniziative. Il continuo e forte impegno dell’azienda nel reperire tutti gli strumenti disponibili, le capacità professionali e di resilienza del personale infermieristico (aumentando ulteriormente le già note competenze), e della disponibilità di centri quali l’ASST Spedali Civili di Brescia a stabilire fruttuose e indispensabili collaborazioni. Vorrei poter nominare tutti i colleghi che si sono prodigati. Ringrazio poi Abeo, che supporta il nostro lavoro tramite i volontari e tramite progetti comuni, come negli altri presidi della azienda».

Il lavoro non è sicuramente terminato, conclude il primario, rimangono sfide legate al quadro generale nazionale, come in tanti presidi ospedalieri. A cui però possono essere trovate soluzione ragionate e ritagliate sul fabbisogno del territorio attraverso una logica di squadra.

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