10 Febbraio 2025 - 11:06
GAZZUOLO - Quando i carabinieri hanno bussato alla porta, si sono trovati davanti una scena agghiacciante: la donna piena di lividi e con il volto insanguinato. Non è un trucco da carnevale, sono vere e proprie percosse e lesioni subite. Sono le 22 di un tranquillo sabato a Gazzuolo. Nell’appartamento occupato dalla coppia, dopo aver cenato, scoppia una lite. L’ennesima lite. Per futili motivi.
La donna, una 38enne, a fatica riesce a chiamare il 112. Chiede l’intervento dei carabinieri perché ha paura che le succeda qualcosa di peggio. L’operatore della centrale operativa di Viadana invia sul luogo della lite la pattuglia di Bozzolo, capendo la gravità dell’intervento, e autorizza l’uso delle sirene. I carabinieri sfrecciano tra le auto, devono arrivare al più presto. Ogni secondo è prezioso.
Quando suonano il campanello dell’abitazione della coppia, ai militari si gela il sangue: ad aprire la porta di casa è proprio lei, la vittima, che alla vista dei carabinieri scoppia a piangere. Un pianto liberatorio dopo aver visto gli angeli in divisa, che la salveranno da un incubo che si protrae da anni. È tutta insanguinata, il volto tumefatto. La ragazza abbraccia un carabiniere, che la stringe a sé per consolarla e tranquillizzarla e darle quella fiducia e sicurezza che, nel tempo, le sono mancate.
Viene richiesta un’ambulanza per medicare e trasportare la vittima presso l’ospedale di Casalmaggiore, dove otterrà 15 giorni di prognosi. L’attenzione degli uomini dell'Arma si riversa sul compagno della donna: un 48enne del luogo, noto per i suoi trascorsi e perché ha in atto la misura di prevenzione dell’avviso orale. Viene ricostruita l’intera vicenda e l'uomo viene arrestato e portato in carcere a Mantova.
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