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PADERNO PONCHIELLI

Tentata truffa dell’‘incidente al figlio’, gli ‘attori’ patteggiano

Due anni di reclusione e 600 euro di multa per Pio Busiello e Fabio Novikon, napoletani di 25 e 43 anni, nella messa in scena finto avvocato il primo, finto maresciallo dei carabinieri il secondo

Francesca Morandi

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fmorandi@laprovinciacr.it

19 Dicembre 2024 - 16:46

Truffe agli anziani: «I soldi o non rivedrai più tuo figlio»

PADERNO - Il 16 ottobre scorso, i carabinieri li avevano arrestati sul fatto: tentata truffa ad una mamma di 77 anni con il trucco, ahimè noto, dell’‘incidente al figlio’. Pio Busiello e Fabio Novikon, napoletani di 25 e 43 anni, nella messa in scena finto avvocato il primo, finto maresciallo dei carabinieri il secondo, oggi hanno patteggiato 2 anni di reclusione e 600 euro di multa.

Nelle more del processo, Busiello era già stato mandato ai domiciliari. Con il beneficio della condizionale della sola pena detentiva, da oggi è libero. Novikon, in carcere, oggi è stato portato in aula dalla polizia penitenziaria. Il giudice deciderà sull’istanza del difensore Michele Tolomini di modificare la misura con quella di presentarsi ogni giorno per la firma alla stazione dei carabinieri di Ponticelli, quartiere nella zona orientale di Napoli.

La truffa sventata. Il 16 ottobre è mercoledì. Intorno alle tre del pomeriggio, la centrale operativa dei carabinieri raccoglie una richiesta di aiuto della 77enne. L’anziana racconta che circa un’ora prima un uomo l’ha contattata. «Sono un carabiniere. Suo figlio ha commesso un grave incidente stradale. È stato arrestato». C’è solo un modo per liberarlo e tirarlo fuori dai guai: un sacco di soldi da consegnare all’avvocato che si presenterà a casa. ‘Incidente, figlio, arresto’ sono parole che mandano in tilt una mamma. L’anziana raccoglie il denaro – 1.000 euro - e i gioielli che ha in casa: anelli e orecchini. Infila tutto in un sacchetto.

Poco dopo, alla sua porta bussa il finto avvocato che si prende il malloppo. Troppo poco, per il finto maresciallo, che al telefono torna alla carica. Ma l’avidità dei truffatori si rivelerà un boomerang, perché alla mamma si accende la lampadina. Insospettita, l’anziana telefona al figlio, che la rassicura. «Sto bene, non ho fatto nessun incidente, non sono in arresto è una truffa». La 77enne chiama immediatamente la centrale operativa, racconta e spiega che quei due vogliono più soldi. E scatta la trappola.

A casa dell’anziana arrivano i veri carabinieri: le pattuglie di Casalbuttano e Castelverde. La signora è al telefono con il falso carabiniere. I militari le danno le istruzioni. Mentre lei lo tiene al telefono - ‘Vi do altro denaro, venga qualcuno a prenderlo’ - i militari organizzano un servizio dentro e fuori l’abitazione. Poco dopo, nella via arriva un’auto con a bordo due uomini. Fanno alcuni giri, i carabinieri intuiscono che si tratta di quei due, li fermano. Perquisiscono l’auto, trovano i 1000 euro, gli anelli e gli orecchini. Intanto la 77enne è sul cancello di casa. Riconosce il finto avvocato. Quel giorno, in arresto ci finiscono i due napoletani.

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