09 Dicembre 2024 - 14:14
CREMONA - In rapporto al resto delle province della regione, la qualità della vita dei cremonesi si può definire di buon livello. E se il confronto viene fatto a livello nazionale, allora è decisamente ottima. In un quadro complessivo che sostanzialmente conferma la Lombardia come la regione italiana con il livello di benessere più alto, Cremona è dunque in una posizione soddisfacente. I dati che certificano questa situazione sono quelli del rapporto Benessere equo e sostenibile nei territori dell’Istat.
I ricercatori analizzano una lunga serie di variabili che rientrano nei settori sicurezza, salute, ambiente, lavoro, cultura e altri ancora. Restando in Lombardia, Cremona per il 54,7% di questi indicatori raggiunge un livello medio alto, nel 20% dei casi è sostanzialmente al top. Chi sta meglio è piuttosto ovviamente la Milano e la sua fascia metropolitana, seguita dalla provincia di Monza e della Brianza. Entrambe mantengono un vantaggio in confronto alle altre province della Lombardia per la quota maggiore di indicatori nelle classi di benessere alta e medio-alta: si collocano in queste classi per più dei due terzi degli indicatori, con un divario rispetto alla media regionale che supera i 14 punti percentuali.
«Per entrambe le province — sottolineano i ricercatori — la quota degli indicatori che ricade nelle classi di benessere bassa e medio-bassa è inferiore alla media regionale di più di 7 punti percentuali: rispetto all’andamento regionale valori sensibilmente più bassi in queste classi di benessere si osservano anche nella provincia di Mantova e in quella di Como. Tuttavia nella provincia di Mantova non si osserva un vantaggio relativo nelle due classi di testa, che invece si osserva nella provincia di Como. La provincia di Pavia resta la più svantaggiata, segue quella di Lodi; entrambe, infatti, tendono a posizionarsi meno frequentemente su livelli di benessere relativo alto e medio-alto (12,8 e 6,6 punti percentuali in meno della media delle province lombarde) e parimenti si collocano più frequentemente nelle classi bassa e medio bassa (rispettivamente 9,3 e 9,2 punti percentuali in più della media delle province lombarde; 8,2 e 8,1 in più su quelle del Nord-ovest). Seppur in modo meno marcato uno svantaggio relativo si osserva anche per la provincia di Sondrio».
Meglio risultano solo Milano, Monza Brianza e Como, mentre Brescia è esattamente allo stesso livello. Sono numerose le voci che compongono questo report statistico. La dimensione in cui Cremona è messa peggio rispetto alle altre province lombarde è quella relativa all’istruzione. Rimane basso il numero dei diplomati, che sono solo il 60,7% (si tratta del terzo dato peggiore, dopo Bergamo e Lodi). Stesso discorso per la percentuale dei laureati, pari al 23,8% dei residenti nella fascia di età, sempre terzultimo posto dopo Lodi e Mantova.
E il Cremonese è anche uno di quelli con la maggior percentuale di giovani che non lavorano e non studiano, i cosiddetti Neet: il 14,3%. Peggio fa solo Pavia, con il 16,2%. Ci sono poi statistiche che riguardano le competenze degli alunni e studenti. In merito a quelle matematiche, ad esempio, nel 39,9% degli studenti risultano non essere adeguate. Per quelle alfabetiche a non raggiungere gli standard sono il 35,6%.
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