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SCANDOLARA RIPA D'OGLIO

Radio, la storia della Junior Band in un podcast

L’ultima «uscita» della banda musicale dell’Unione Oglio Ciria che, da dieci anni, porta avanti un progetto nato dall’intuizione, e dal sogno, di Lidia Bianchi e del marito Jader Bignamini

Antonella Bodini

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05 Dicembre 2024 - 16:47

Radio, la storia della Junior Band in un podcast

SCANDOLARA RIPA D'OGLIO - La storia della Junion Band in un podcast. È questa l’ultima «uscita» della banda musicale dell’Unione Oglio Ciria che, da dieci anni, porta avanti un progetto nato dall’intuizione, e dal sogno, di Lidia Bianchi e del marito Jader Bignamini. «Sì, abbiamo raccontato la storia della nostra banda - spiega la presidente Bianchi - su invito del liceo musicale Stradivari che, al suo interno, ha una webradio; è stata una bella opportunità oltre che un’esperienza entusiasmante e devo dire che il podcast che ne è uscito racconta molto di noi: la nascita di questo progetto ormai dieci anni fa, le prime lezioni ed esibizioni, ma anche la crescita, i cambiamenti e l’evoluzione del nostro gruppo, i progetti che abbiamo realizzato. Ma soprattutto quelli che vorremmo concretizzare in futuro».


La banda, nata nel 2014, oggi conta una cinquantina di elementi di tutte le età e almeno un’ottantina di persone che gravitano attorno a questa bella realtà. «Siamo partiti con dodici bambini, io ho sempre suonato nella banda provinciale di Cremona, sono clarinettista, ma volevo creare una banda musicale di ragazzi e ragazze che potesse coniugare la tradizione bandistica e al tempo stesso stare al passo con un’epoca più moderna». E il podcast è solo l’ultimo dei progetti cui la Junion Band ha aderito.

«Questo è proprio l’ultimo in ordine di tempo, in realtà abbiamo sempre tante idee perché i ragazzi sono un vulcano di suggerimenti e proposte. E noi adulti cerchiamo di assecondarli: nella nostra sede infatti c’è una bacheca dove ognuno può scrivere un’idea o un progetto che vorrebbe vedere realizzato. E ce ne sono davvero tantissimi». Come ad esempio la proposta di creare anche una versione ‘marching band’ in stile americano, ovvero una banda che suona un repertorio più moderno accompagnato da piccole coreografie.

«Il progetto c’è già e lo abbiamo chiamato Pep Band con l’idea di suonare musiche pop, ma muovendoci con precise coreografie. Va molto di moda nei college americani e negli stadi dell’Nba e devo dire che entusiasma molto i ragazzi, ma anche chi li ascolta. È un modo di fare musica bandistica in chiave più moderna e, come dicevo prima, al passo con i tempi». La Pep Band si è già esibita. «Sì, al PalaRadi, per le gare interne della Vanoli. Brevissimi stacchetti quando ci sono i time out, ma anche l’inno d’Italia prima del match. Un’emozione incredibile. Ma noi vorremmo portare la marching band al di fuori, per le strade. Vedremo».

Ma oltre alla Pep Band, all’interno della Junion, c’è anche il progetto Marubins, ovvero «un’orchestra dove i ragazzi suonano bidoni di qualsiasi forma, dimensione e materiale. È un modo molto inclusivo di fare musica perché non è necessario saper leggere lo spartito, ma i risultati finali sono sorprendenti. E in molti poi cominciano a studiare uno strumento».


L’inclusività è uno degli aspetti più importanti della banda. «Sono convinta che la banda sia un’esperienza inclusiva a 360 gradi: strumenti diversi tra loro che convivono perfettamente e producono musica. La diversità crea un insieme armonioso, come nella vita, e credo che questi siano i valori da portare avanti. Quando abbiamo suonato nella parata del CremonaPride, ad esempio, è stata un’emozione forte: la musica apre la mente, è una risorsa, un linguaggio universale, in grado di mettere in comunicazione anche mondi apparentemente distanti tra loro. Senza alcun pregiudizio».

Non solo progetti, ma anche riconoscimenti al lavoro e all’impegno del gruppo. «Nelle scorse settimane abbiamo partecipato al Conservatorio di Milano all’evento Bande in Festival in rappresentanza delle bande Anbima delle province di Cremona e Lodi. Abbiamo incontrato altre sette bande della Lombardia, in un bellissimo clima di festa e confronto con altre realtà mosse dalla nostra stessa passione». Una passione inarrestabile e contagiosa, un po’ come la musica della Junion Band.

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