+39 0372 404511

Cerca

ROMANENGO

Il maresciallo-diacono sull'altare: «Un servizio che metterò a disposizione della comunità»

Il sottufficiale dei carabinieri Airini, originario del paese cremasco e ora in servizio a Parma, ha tenuto la sua prima omelia nella chiesa di don Camillo, a Brescello

Andrea Setti

Email:

asetti@laprovinciacr.it

10 Novembre 2024 - 18:43

Il maresciallo-diacono sull'altare: «Un servizio che metterò a disposizione della comunità»

ROMANENGO - Dalla divisa da carabiniere alla tonaca, con relativa stola, da diacono permanente. Una scelta decisamente insolita e controcorrente quella del maresciallo Stefano Airini che d’ora in poi alternerà il suo servizio presso il comando provinciale dell’Arma di Parma con il ministero pastorale che gli ha conferito la diocesi di Reggio-Guastalla. Stefano è nativo di Romanengo, figlio dello scomparso maresciallo Quirindo Airini, che in paese tutti ricordano con grande affetto e stima per il rigore e la competenza con cui curò il suo incarico nella zona.

Suo figlio, dunque, è stato ordinato nel tardo pomeriggio di sabato nella cattedrale di Reggio Emilia e stamattina ha tenuto la sua prima omelia nella chiesa di don Camillo, a Brescello, dove risiede e dove ha guidato la locale stazione dei carabinieri per 13 anni. «Il mio sentimento è solo rivolto a ringraziare il Signore per questo dono che ha fatto a me e a mia moglie Monica — ha detto dal pulpito non senza tradire la sua forte emozione — e voglio trasmettervi la mia gioia per un servizio che metterò a disposizione della comunità che mi ha seguito in questo percorso. Sono tante le persone che mi hanno aiutato e che in questo momento abbraccio con immensa riconoscenza».

La sua omelia è stata più volte interrotta dagli applausi che hanno sciolto la grande commozione che si respirava nella chiesa famosa in tutto il mondo per le riprese cinematografiche della saga guareschiana. In prima fila c’era anche la madre Carla che non ha voluto mancare alla festa per un traguardo che era difficilmente prevedibile per un militare, per di più unito in matrimonio.

«La madre di Gesù, Maria, mi è sempre stata vicina ed è a lei che voglio dedicare questa giornata speciale e quelle che seguiranno. Sono sicuro di essere in buone mani». Al termine un’altra salva di applausi e poi gli abbracci fuori dal tempio. Una giornata indimenticabile per tutti coloro che hanno condiviso la gioia del maresciallo-diacono Stefano Airini.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400