10 Novembre 2024 - 17:03
SPINO D’ADDA - Trenta volontari, in rappresentanza di quindici gruppi della protezione civile del territorio provinciale, al lavoro fianco a fianco. Con l’obiettivo di perfezionare le capacità operative in caso di emergenze di carattere idrogeologico. Teatro della maxi esercitazione le rive dell’Adda. Le giornate di lavoro sono state organizzate dalla Provincia, ente a cui fa riferimento il servizio di protezione civile.
Padroni di casa i volontari del gruppo comunale spinese, poi i rappresentanti delle varie associazioni dell’area ovest della provincia, da Cremona sino ai confini con Lodigiano, Milanese e Bergamasco. L’esercitazione, nel fine settimana appena trascorso, è stata caratterizzata dalla formazione teorica e quindi dalla fase pratica. Un impegno quotidiano di almeno otto ore, comprese quelle notturne.
Ovviamente le emergenze non hanno orario e dunque i volontari si sono messi all’opera anche con il buio per utilizzare le torri faro e attivare le motopompe da impiegare in caso di allagamenti, o tracimazione di corsi d’acqua. Per istruirli per la parte teorica sono intervenuti i docenti dell’Autorità interregionale del bacino del fiume Po, competente anche sui corsi d’acqua che attraversano il Cremasco e il Cremonese.
Tra le altre simulazioni, le prove di «telonatura» lungo l’argine dell’Adda. Interventi che diventano decisivi per fermare le conseguenze di una piena, specialmente quando la furia dell’acqua apre un varco nelle massicciate, come avvenuto il mese scorso lungo il Serio, dove la piena ha portato a esondazioni a Trezzolasco e Vidolasco, tra Casale Cremasco e Sergnano e poi a sud del ponte che collega i due paesi. Il corso proseguirà il 23, stavolta coinvolgendo i gruppi di protezione civile dell’area a est del capoluogo e di Casalmaggiore.
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