18 Ottobre 2024 - 05:20
Un nastro nero con mazzi di fiori appesi ai cartelli stradali. È la protesta silenziosa di Bordolano contro l’alta velocità sulla provinciale 86, quella che collega Cignone a Quinzano
BORDOLANO - Un nastro nero con mazzi di fiori appesi ai cartelli stradali. È la protesta silenziosa di Bordolano contro l’alta velocità sulla provinciale 86, quella che collega Cignone a Quinzano d’Oglio. Asfalto che negli ultimi anni si è insanguinato una decina di volte. Come quella sera del 9 luglio del 2020, quando a spezzarsi è stata la giovane vita di Serena Sbolli. Aveva solo 14 anni. Stava tornando a casa in sella allo scooter guidato dal cugino allora diciottenne, quando una Fiat Punto li ha urtati uccidendola sul colpo. Un gruppo di residenti in questi giorni ha deciso di manifestare pacificamente il suo dissenso per ricordare alle istituzioni (Provincia e Comune) che va trovata alla svelta una soluzione per fermare gli incidenti provocati da chi scambia la direttrice per una pista.
«Negli ultimi anni - spiega una delle promotrici - su questa strada molto pericolosa abbiamo contato otto morti, qui i sorpassi ad ogni ora del giorno sono una cosa impressionante e quindi abbiamo deciso di far sentire la nostra voce e di reagire perché non ne possiamo più; siamo tutti molto spaventati e preoccupati, soprattutto quelli che hanno l’ entrata e l’uscita sulla provinciale perché non vediamo risposte concrete dalle istituzioni. Pensi che volevamo mettere i fiori su un numero maggiore di cartelli, ma non ci siamo riusciti perché alcuni punti sono talmente pericolosi che abbiamo rischiato di essere investiti. Qui ogni giorno si rischia la vita!».
Prosegue la signora: «Se dalla Provincia non otterremo soluzioni concrete, stiamo pensando di rivolgerci al prefetto facendo noi delle proposte, come quella di installare almeno un autovelox fisso visto che l’ipotesi di costruire una rotatoria per far rallentare le macchine non è percorribile perché ha costi altissimi. Non ci fermeremo qui, ci stiamo organizzando per avere riscontri anche perché da cittadina bordolanese entro ed esco sul questa provinciale almeno cinque o sei volte al giorno e alle cinque del mattino, quando comincia la mia giornata di lavoro, è una gara a chi sorpassa di più, senza contare il fatto che ci sono tanti in monopattino che viaggiano senza luci e sono invisibili. Quando ci penso mi viene la pelle d’oca, non ce la facciamo più. Basta morti!». Sulla questione si è mossa anche la minoranza del gruppo ‘Vivere Bordolano’ che con i consiglieri Giovanni Cabrini, Carla Martinenghi e Pierina Ghinaglia ha chiesto come intende muoversi la giunta del sindaco Andrea Cigoli.
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