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LIMITI ALLE DOPPIETTE

Stagione venatoria sospesa dal Tar, la rabbia dei cacciatori

Dopo il ricorso, e fino al giudizio del tribunale, esclusa dalle battute tutta l’avifauna

Claudio Barcellari

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16 Settembre 2024 - 09:01

Stagione venatoria sospesa dal Tar, la rabbia dei cacciatori

CREMONA - Furia dei cacciatori contro il ricorso al Tar, che comporta nuove limitazioni alla caccia. Il decreto n. 02298/2024, uscito il 14 settembre, ha imposto la sospensione della caccia a tutta l’avifauna in Lombardia, fino a giudizio del tribunale. Consentite solamente la caccia alla lepre, alla minilepre, al coniglio selvatico e alla volpe.


Dietro alla scelta del Tar, ci sono le richieste delle associazioni ambientaliste. «La legge 157 sulla caccia – ha spiegato Giuseppe Tortini, presidente di Italcaccia Cremona – prevede che le regioni, quando stilano il calendario della caccia, lo facciano ‘previo parere Ispra (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale) non vincolante’. Ispra ha chiesto di aprire la stagione il 2 ottobre tout court. Fortunatamente, Regione Lombardia si è discostata (come legittimo) per quanto riguarda l’apertura generale, che è rimasta al 15 settembre. In un secondo momento, però, c’è stato il ricorso delle associazioni ambientaliste, che hanno richiesto una sospensione cautelativa. Il Tar, in questo, non è stato dalla nostra parte». La Regione avrebbe provato, dunque, a correggere il tiro: «Con una nota ufficiale, la Lombardia ha consentito la caccia di 4 specie non avicole. Ma la limitazione è comunque pesante».

Il presidente di Italcaccia Cremona Giuseppe Tortini


Il rapporto costi-benefici, per il cacciatore, sarebbe difficile da sostenere. «Siamo in una dittatura – ha commentato Tortini – perché dalla decisione di un giudice dipendono 57mila cacciatori. Ciascuno di essi paga, ogni anno, 175,16 euro di tassa concessione governativa, 76.56 euro di tassa regionale per il tesserino, a cui si aggiungono 57,78 euro all’anno fino a 65 anni. Paghiamo anche dai 102 ai 130 euro solo di assicurazioni, rese obbligatorie dalla legge 157. Il 10% dei cacciatori iscritti nei Atc lombardi paga 55 euro per cacciare solo la migratoria, e fino a 200 euro per esercitare l’attività venatoria, compresa la stanziale». Le limitazioni penalizzano il settore, non meno di quelle già vigenti: «Possiamo esercitare l’attività in movimento solo fino alle 13, il mercoledì, il sabato e la domenica. Dopo le 13, soltanto caccia da appostamento». E ha concluso: «Con queste novità sì mette in ginocchio il nostro settore».

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