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PIZZIGHETTONE

Comitati di frazione, portavoce delle piccole comunità

L’idea è nata nel corso di una assemblea organizzata dal gruppo di minoranza ‘Insieme si cambia Pizzighettone’: rappresenteranno Regona e Ferie

Elisa Calamari

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11 Luglio 2024 - 17:16

Comitati di frazione, portavoce delle piccole comunità

PIZZIGHETTONE - Verso la nascita dei Comitati di frazione: gruppi di cittadini che, confrontandosi con l’Amministrazione comunale, saranno portavoce dei problemi delle piccole comunità come Regona e Ferie. L’idea è nata nel corso di un’assemblea organizzata dal gruppo di minoranza ‘Insieme si cambia Pizzighettone’: le consigliere Elisa Mancinelli e Claudia Dioli, raccogliendo un’esigenza di vari residenti, hanno infatti voluto approfondire le situazioni dei due centri periferici. Il ritrovo, ieri sera, è stato sul sagrato della chiesa di San Patrizio a Regona.


«L’impegno civico dei residenti purtroppo non sempre arriva all’obiettivo, pensiamo ad esempio a quanto accaduto al Parco di Cefalonia – ha premesso Mancinelli –, ma alzare la voce molto più spesso serve: è accaduto per il raddoppio ferroviario, sta accadendo per la discarica a Grumello». Da qui l’invito a costituire i comitati. «Noi come minoranza cerchiamo di raccogliere le vostre lamentele, abbiamo ad esempio presentato una interrogazione sul decoro urbano, ma i consigli comunali non sono poi così frequenti: l’ultimo risale a fine aprile. Un comitato, invece, potrebbe chiedere convocazioni e avere rapporti più diretti».


Nel frattempo, alcuni residenti hanno lamentato lo stato di abbandono di Regona e Ferie: «Mancata cura del verde, strade colabrodo, problemi del servizio scuolabus segnato anche dal continuo cambio di autisti… insomma abbiamo meno servizi e più disagi, ma paghiamo la tasse proprio come i cittadini del capoluogo». Sul discorso manutenzioni, è stato anche sottolineato che «un cantoniere è poco». Quanto alla possibilità di aiutare facendo volontariato per il proprio paese, Giancarlo Bissolotti ha detto che l’apposito registro è senza iscrizioni anche perché «vengono posti vincoli contro il buonsenso». Lui e Bruno Tagliati hanno anche espresso preoccupazioni per il futuro dei piccoli centri: da una parte per i tagli ai contributi statali decisi dal Governo, dall’altra per la Polizia locale anche alla luce del recente stop alla convenzione con Maleo e gli altri centri lodigiani.

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