08 Maggio 2024 - 12:10
CASTELVETRO - Circa 741mila euro di mancati incassi Tari (tassa rifiuti) pesano come un macigno sulle casse comunali. La cifra è emersa, nel corso dell’ultimo consiglio, dall’esame del bilancio consuntivo: «Di fatto manca all’appello quasi una intera annualità di tassa rifiuti, visto che per il 2024 ammonta a circa 800mila euro – ha osservato Francesca Albanesi della minoranza –. I costi della Tari vanno integralmente coperti e di conseguenza il mancato introito grava sui bilanci. Ci interroghiamo sulle cause di una così elevata insolvenza: quanto è da attribuire alle circa 2.400 famiglie su cui la tassa pesa per il 55%, e quanto invece alle circa 300 attività produttive sulle quali pesa per il 45%? In ogni modo auspichiamo che anche il nostro Comune arrivi ad aderire alla tariffazione puntuale: un sistema per la gestione dei rifiuti che consente di introdurre una tariffa calcolata anche in base alla reale produzione di rifiuto conferito dall’utente. Indubbiamente garantirebbe maggiore equità e soprattutto più attenzione nella differenziazione da parte dei cittadini».
Per combattere l’inciviltà in fatto di rifiuti urbani, inoltre, Albanesi ha proposto una campagna di sensibilizzazione a favore del corretto smaltimento. In aula il sindaco Silvia Granata ha ammesso che nel rendiconto risultano cifre importanti riguardo ai residui attivi, ovvero quelle somme soprattutto di natura tributaria corrispondenti ai mancati incassi di tassa rifiuti ma anche Imu: «Sono state intraprese tutte le azioni necessarie a conservare il credito», ha rimarcato.
Aggiungendo poi: «Nonostante le difficoltà, il Comune ha virtuosamente rispettato la tempestività dei pagamenti e ha garantito l’erogazione di servizi primari sia nella quantità che nella qualità. Sono stati portati avanti gli investimenti in opere pubbliche volti a mettere a terra contributi e risorse di grande supporto all’economia locale e allo sviluppo di comunità e come è giusto ribadire abbiamo cercato di non lasciare indietro nessuno». Proprio in merito al recupero crediti a cui faceva riferimento Granata, di recente sono stati inoltrati avvisi di accertamento per l’anno 2021 (per un totale di quasi 73mila euro); per il 2020 (altri 211 avvisi per un totale di oltre 56mila euro); per il 2019 (circa 71mila euro da suddividere in 178 posizioni irregolari; e per il 2018 (quasi 71mila euro).
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