22 Aprile 2024 - 14:42
VAILATE - Il 20 aprile scorso, ha violato il divieto di avvicinarsi e presentarsi a casa dei suoi genitori che ad ottobre di un anno fa lo avevano denunciato, perché il figlio, finito in un brutto giro, pretendeva soldi per la droga: era diventato violento e aggressivo. I carabinieri lo hanno ammanettato.
Il giudice ha convalidato l’arresto. Il figlio, 30enne, è tornato in libertà in attesa del processo fissato al 23 settembre prossimo. Ma non sa dove andare, non ha un tetto. Il giudice ha chiesto al difensore d’ufficio, Caterina Pacifici, di contattare i servizi sociali affinché si trovi una soluzione.
È del 15 ottobre la misura cautelare del divieto di avvicinarsi alla casa dei genitori e ad ogni luogo dagli stessi frequentato. Misura originata dalla denuncia presentata poco tempo prima contro il figlio con problemi di tossicodipendenza: continuava a pressarli con richieste di soldi per la droga. E ad ogni rifiuto, reagiva con violenza: spesso anche ubriaco, metteva le mani addosso ai genitori, li insultava. Qualche volta sono spariti i soldi dai loro portafogli.
Litigi e minacce continue contro la madre e il padre che non avevano mai denunciato il figlio fino ad ottobre scorso, perché la situazione era peggiorata. I genitori si sentivano in pericolo: ai carabinieri della stazione di Vailate avevano raccontato il loro incubo. Fatte le indagini, i militari avevano informato l’autorità giudiziaria. Per tutelare i familiari, era stato imposto al figlio violento di allontanarsi da casa e di stare alla larga dai genitori: misura violata il 20 aprile scorso, quando il figlio si è presentato a casa. La madre e il padre hanno chiamato i carabinieri, che lo hanno arrestato.
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