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RIVAROLO MANTOVANO: IL CASO

Dante fa litigare i maestri madonnari

Critiche al tema dedicato al Sommo Poeta dal concorso delle Grazie: «Stima per Alighieri ma in questo modo si trasforma il tutto in un evento celebrativo laico»

Davide Luigi Bazzani

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11 Aprile 2024 - 05:10

Dante fa litigare i maestri madonnari

Un ritratto di Dante e i madonnari in azione al santuario de Le Grazie

RIVAROLO MANTOVANO - Che c’entra Dante Alighieri con la solennità dell’Assunta? In estrema sintesi è questo il rilievo che Marco Soana e Vanna Lodi Pasini, «madonnari cattolici cristiani», come si definiscono, muovono alla scelta del tema per il concorso delle Grazie di Curtatone che si terrà il 14 e 15 agosto. Lo fanno con una lettera alla Curia, proprietaria del Santuario, cornice, con il suo sagrato, della manifestazione artistica, finita già sotto i riflettori dell’associazione Rodomonte Gonzaga, che avevano detto ‘no’ all'introduzione di liquidi nel concorso «per sostenere e salvaguardare la tecnica madonnara» con i gessetti.


«Abbiamo avuto modo di confrontarci con la Curia in merito alla decisione di dedicare l’edizione 2024 del concorso al tema di Dante Alighieri — esordiscono Soana e Lodi Pasini —. Nel corso del colloquio, ci è stato fatto presente che il sagrato del Santuario non è luogo deputato unicamente alla rappresentazione della Madre di Dio e che, in passato, vi sono stati raffigurati anche altri soggetti. Tuttavia, riteniamo che tutte le raffigurazioni passate siano sempre state inerenti in modo libero a Maria madre di Gesù o in un contesto spirituale cattolico cristiano. La scelta di un tema specifico come Dante, in occasione di un evento che si svolge in un contesto religioso così significativo come il pellegrinaggio mariano del 14-15 agosto, assuma una valenza di natura diversa».


Soana e Lodi Pasini dicono di nutrire «grande stima per la figura di Dante Alighieri ma la sua scelta appoggiata anche da voi (cioè gli esponenti della Curia, nda) ci lascia sgomenti e perplessi. L’introduzione di un tema specifico, infatti, snatura il senso stesso del concorso, trasformandolo in una sorta di evento celebrativo laico che poco ha a che vedere con la devozione mariana e il pellegrinaggio». I due autori sottolineano che «l’evento si svolge in giorni dedicati alla Madre, che dovrebbero essere riservati alla celebrazione della sua figura e al pellegrinaggio verso il Santuario. La scelta di Dante, pur trattandosi di una figura di grande rilievo culturale, non appare in linea con il contesto religioso e spirituale del concorso. La decisione di vietare ai madonnari la libera d’espressione della propria fede attraverso la raffigurazione della Madre di Dio, rappresenta una limitazione della loro libertà artistica e religiosa trasformandola in una commissione di lavoro».


Continuano Soana e Lodi Pasini: «Faremmo fatica a capire come l’Apostolo investito da Cristo possa quel giorno andare a benedire i gessetti e visitare i dipinti dedicati alla Divina Commedia di Dante, dove varranno allestiti anche banchetti con gadget danteschi, offuscando la nostra Madre. La nostra Madre non deve essere un attrattiva per poi dedicare quei giorni a Dante Alighieri».

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