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BASSA PIACENTINA

‘Controllo fluviale di vicinato’, lotta social contro la pesca abusiva

Chat per segnalazioni e allarmi. E c’è anche il ‘Pronto intervento’: crollate le infrazioni commesse lungo il Grande Fiume, così come i furti di motori e natanti

Elisa Calamari

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19 Marzo 2024 - 05:15

‘Controllo fluviale di vicinato’, lotta social contro la pesca abusiva

BASSA PIACENTINA - Sono crollate le infrazioni commesse lungo il Grande Fiume, così come i furti di motori e natanti. Una buona notizia che è frutto del grande impegno dI polizia provinciale, carabinieri forestali e guardie volontarie, ma che è anche conseguenza di una mobilitazione che coinvolge a vario titolo tanti amanti del Po di tutte le province: è infatti entrato in funzione il ‘Controllo fluviale di vicinato’.

Si tratta di una chat social che permette ai soggetti che vivono la realtà rivierasca – ad esempio circoli ricreativi, circoli nautici, esercizi di somministrazione, singoli pescatori, operatori di vigilanza da una parte e dell’altra del Po – di offrire informazioni, sollecitazioni e segnalazioni condivise. Funziona proprio come le reti di controllo attivate per prevenire i furti in abitazione e si basa essenzialmente sulla tempestività. Non solo: dalla Provincia di Piacenza spiegano che in aggiunta più di recente è stato attivato anche un secondo gruppo social chiamato ‘Pronto intervento qualificato’. Quest’ultimo è a sua volta utile a prevenire e combattere i fenomeni di pesca abusiva, ma si occupa anche di emergenze ambientali come morie di pesci e sversamenti.


«Grazie a queste segnalazioni, durante la scorsa estate siccitosa e durante i lavori di messa in sicurezza degli alvei, si sono svolte operazioni di recupero della fauna ittica nei corsi d'acqua interessati da secche – fanno sapere proprio dalla polizia provinciale –, eseguiti con l’utilizzo di elettrostorditori dal personale volontario appartenente alle associazioni di pesca sportiva convenzionate con il Servizio territoriale caccia e pesca regionale e con la collaborazione del Consorzio di Bonifica di Piacenza. Compito della polizia provinciale è stato quello di raccogliere tali segnalazioni e comunicare la necessità degli interventi». Insomma, tramite un costante e tempestivo ‘passaparola’ via social, il fiume Po e i suoi affluenti sono più sicuri e protetti.

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