+39 0372 404511

Cerca

CROTTA

Adda, centrale idroelettrica: «Impianto non compatibile»

L’ente che gestisce l’area protetta: «L’intervento si pone in contrasto con la normativa del piano del Parco»

Elisa Calamari

Email:

redazioneweb@laprovinciacr.it

24 Febbraio 2024 - 05:15

Adda, centrale idroelettrica: «Impianto non compatibile»

La zona del salto lungo il fiume Adda tra Castelnuovo e Crotta dove Edison vorrebbe realizzare la centrale idroelettrica

CROTTA - Il Parco Adda Sud boccia senza appello l’iniziativa di Edison, che ha avviato presso il ministero dell’Ambiente lo screening per una nuova centrale idroelettrica in località Budriesse: «Il progetto presentato – si legge sul documento firmato dal direttore dell’ente del Cremonese e Lodigiano, Carlo Primo Brambilla – si pone in contrasto con la normativa del piano del Parco». In premessa viene sottolineato che l’ipotesi «riprende sostanzialmente quanto presentato in anni precedenti dalla società Vis Srl, concluso con la valutazione negativa rilasciata dalla competente divisione ministeriale nel 2022».

Carlo Primo Brambilla

I motivi di tale contrarietà vengono quindi spiegati meglio, partendo dalla «netta differenza tra l’utilizzo degli sbarramenti esistenti e le modifiche proposte per l’impianto idroelettrico in oggetto». Viene detto infatti che le opere di imbrigliamento delle acque «sono di gran lunga predominanti rispetto allo stato di fatto» con «pesante e permanente alterazione del profilo idraulico per un lunghissimo tratto del fiume».

Il referente del Parco parla di impatto non compatibile con la fascia boschiva, che verrebbe completamente alterata, e le stesse considerazioni valgono per isole e spiagge fluviali. «Le opere di compensazione e mitigazione a verde – si legge ancora –, non possono sostituire la percezione dell’ambiente naturale lungo il corso fluviale. Tale alterazione determinerebbe, in un’area già fortemente caratterizzata dalla riduzione delle aree di pregio naturalistico e paesaggistico, l’impoverimento dell’attrattiva in termini fruitivi e turistici, con ricadute sulle ipotesi di potenziamento dell’offerta legate a piste ciclabili e collegamenti interregionali». Insomma, turismo e mobilità lenta verrebbero messi a rischio.

Commenta scrivi/Scopri i commenti

Condividi le tue opinioni su La Provincia

Caratteri rimanenti: 400