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RIVAROLO MANTOVANO

L'addio a don Morselli: «Ci ha preparato a vivere nell'eternità»

Folla ai funerali del sacerdote, celebrati oggi pomeriggio dal vescovo emerito Dante Lafranconi nella chiesa parrocchiale di Cividale

Davide Luigi Bazzani

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01 Febbraio 2024 - 19:34

L'addio a don Morselli: «Ci ha preparato a vivere nell'eternità»

RIVAROLO MANTOVANO - Il vescovo emerito Dante Lafranconi a presiedere la funzione, una trentina di sacerdoti con lui sul presbiterio, tante persone tra i banchi – insufficienti a contenerle tutte –, la bara con appoggiate sopra una vecchia foto in bianco e nero e la stola, come segno della missione svolta al servizio della Chiesa. Un’altra foto, a colori, sulla balaustra del presbiterio. Questi alcuni dei segni distintivi del funerale di don Virginio Morselli, 84 anni, celebrato oggi pomeriggio a partire dalle 15 nella chiesa parrocchiale di Cividale Mantovano. Presenti anche il sindaco di Rivarolo Mantovano Massimiliano Galli e il sindaco di Bozzolo Giuseppe Torchio. Aprendo la funzione, monsignor Lafranconi ha spiegato che il vescovo Antonio Napolioni era impossibilitato a essere presente trovandosi a Roma per la prevista visita alla sede apostolica.

Nell’omelia il presule emerito si è chiesto «che cosa potrebbe raccomandarci don Virginio? Credo che il messaggio più importante che potrebbe dirci è di vivere il tempo presente senza dimenticare che la vita vissuta qui è l’anticamera della vita eterna, perché la prospettiva è la resurrezione. La nostra vita non si esaurisce qui. La vita terrena ci predispone all’incontro con Gesù, per comparire davanti al suo giudizio e per condividere la sua beatitudine». Lafranconi ha poi aggiunto che talvolta gli capita di parlare con persone anziane che si confidano con lui «e, rendendosi conto che la loro vita non sarà ancora lunga, mi dicono: ‘come vorrei aver fatto le cose in modo diverso’». Perché, spesso, è solo alla fine dell’esistenza che si comprende che cosa è davvero importante.


«Don Virginio ci aiuti a prepararci all’eternità. L’esempio del Vangelo è illuminante. Davide dice a Salomone ‘sii buono, sii forte. Vivere da discepoli di Gesù è la strada vera per essere uomini in modo pieno. Del testamento spirituale di don Virginio – ha continuato il vescovo emerito – mi ha colpito il ‘leit motiv’ della sua gratitudine, a Dio, ai genitori, alla famiglia, a chi lo ha aiutato a scoprire e realizzare la sua vocazione di sacerdote. Ed è bello se di fronte alla nostra morte abbiamo la capacità di trovare motivi per dire grazie. Lo sguardo retrospettivo ci fa ricordare i momenti difficili, ma non deve impedirci di incontrare quel Dio che ci introduce nella bellezza della vita». 

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