20 Gennaio 2024 - 05:25
CHIEVE - I libri? Quanto basta per assicurarsi ogni anno la promozione alla classe successiva. La pratica sportiva? Più ce n’è meglio è, come L’Amico è, di Dario Baldan Bembo. Miriam Ederar, 17enne studentessa del quarto anno del liceo sportivo dell’istituto Pacioli di Crema, ha le idee chiare e grinta da vendere. Le sue giornate si dividono tra studio e karate, più il secondo del primo in realtà. Ma ciò non vuol dire che non abbia delle ambizioni anche per il suo futuro lavorativo: «Voglio studiare giurisprudenza e diventare avvocato. Ma nel frattempo, mi piacerebbe entrare a far parte del gruppo sportivo di un corpo dello Stato, come esercito, guardia di finanza o polizia. In quel modo riceverei uno stipendio per il solo fatto di essere un’atleta».
E un’atleta, Miriam lo è a tuttotondo. Tre giorni fa ha ricevuto la chiamata della Nazionale di karate della Fijlkam per rappresentare l’Italia nel kata femminile ai prossimi Campionati Europei Cadetti, Junior e Under 21, che si terranno dal 9 al 11 febbraio a Tbilisi, in Georgia. Per la studentessa del Pacioli, mamma italiana e papà marocchino, si tratta della seconda convocazione in azzurro. «Questa volta parteciperò alle gare individuali. Nella precedente occasione, lo scorso anno, ero stata chiamata sempre per gli Europei, svoltisi a Cipro, e avevo vinto la medaglia di bronzo a squadre».
La storia di Miriam con il karate è quella di un amore a prima vista, come racconta lei stessa: «Avevo sette anni e praticavo nuoto e ginnastica artistica. Mio fratello gemello Karim voleva provare il karate e quando mia mamma lo ha accompagnato alla palestra del Team Pironti a Casaletto Ceredano c’ero anch’io. Mi sono subito sentita attratta da questo sport e da allora non ho più smesso». Da allora, la carriera di Miriam è stata un continuo crescendo.
«A partire da 11 anni ho intrapreso l’attività agonistica. A quel punto ho capito che avevo bisogno di una preparazione più specifica e per un anno mi sono spostata in una palestra di Soresina e poi alla società Master Rapid di Piancamuno, in Valle Camonica. Per cinque anni sono andata avanti e indietro, poi per non tralasciare la scuola mi sono trasferita al Judo Karate club di Milano, che mo mette a disposizione un tecnico per allenarmi a Lodi. In questo modo riesco a seguire le lezioni, almeno quando non sono in giro per le gare o per i raduni della Nazionale». Se Miriam riesce a conciliare lo sport ad alti livelli con lo studio è anche grazie ai suoi insegnanti.
«Mi aiutano e mi vengono incontro, facendomi programmare interrogazioni e verifiche. Posso dire di cavarmela in quasi tutte le materie. Toccando ferro, finora sono riuscita a conciliare le due attività». E se sui banchi se la cava, sul tatami la ragazza diventa irresistibile. La conferma sono i risultati che finora ha ottenuto. «A maggio del 2022 – spiega Miriam – mi sono laureata campionessa italiana nella categoria Junior. Poi ho vinto diversi tornei Open in Italia e in Croazia. L’anno scorso a febbraio mi sono aggiudicata la medaglia di bronzo nella Coppa del Mondo giovanile disputatasi negli Emirati Arabi. Poi c’è stata la prima convocazione in Nazionale, come ho già detto, e il bronzo a squadre. A settembre, in Messico, ho conquistato un quinto posto nel singolo, poi mi sono classificata terza ai Campionati Italiani Under 21 a Taranto e seconda nei tricolori Junior, la mia categoria, a Ostia».
Ma non è tutto. «Più di recente, ho vinto un Open a Eboli, poi mi sono piazzata seconda in un’altra prova della Coppa del Mondo a Jesolo». I prossimi appuntamenti saranno a febbraio praticamente in contemporanea: «La rassegna europea in Georgia con le gare in singolo e la pagella del primo quadrimestre».
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