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LA STAGIONE DEI SALDI

Tutti a caccia di sconti, parte la corsa all’affare

Per Confcommercio la spesa media sarà di 137 euro per Confesercenti di 267. A Crema perplessità su un rito che rischia di essere inattuale. Gli esercenti di Casalmaggiore puntano a rifarsi da un anno non brillante

Nicola Arrigoni

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narrigoni@laprovinciacr.it

04 Gennaio 2024 - 05:00

Tutti a caccia di sconti, parte la corsa all’affare

CREMONA - È corsa non solo all’occasione, al capo scontato e sempre desiderato, ma anche a immaginare come andranno i saldi invernali 2024. Ciò conferma quanto la campagna di sconti post natalizia sia attesa dai clienti, come dai commercianti che attraverso le loro associazioni di categoria cercano di anticipare con quali intenzioni di spesa si predispongano gli italiani. Così l’Ufficio Studi di Confcommercio nazionale osserva che «saranno 15,8 milioni le famiglie che si dedicheranno allo shopping scontato e ogni persona spenderà circa 137 euro, per un giro di affari di 4,8 miliardi di euro, mentre l’acquisto medio a famiglia si attesterà sui 306 euro».


Confesercenti snocciola altri dati e dalla sfera di cristallo dei saldi immagina che il «40% ha già individuato cosa comprare, e prevede di acquistare entro domenica — si legge nel comunicato diramato dall’associazione —, con un budget medio previsto di 267 euro a persona, anche se il 38% del campione analizzato prevede di spendere meno di 150 euro». Il rapporto Ipsos di Confesercenti sottolinea inoltre che il 56% acquisterà solo in presenza di un’offerta vantaggiosa. Per capire come si comporteranno i consumatori nella stagione dei saldi 2024 bisognerà attendere domani, quando ufficialmente prenderà il via la corsa all’affare e all’occasione imperdibile.


Se sulle vetrine sono già comparse percentuali di sconto invitanti, sono i rappresentanti delle associazioni di categoria cremonesi a tracciare un bilancio degli acquisti natalizi, mettendolo in relazione con il miraggio dei saldi. «Da un nostro sondaggio interno e fra gli operatori del territorio abbiamo rilevato una buona soddisfazione per l’andamento degli acquisti natalizi — osserva Marco Stanga di Confcommercio —. C’è chi ha fatto meglio dell’anno scorso, che già fu un buon Natale. Detto questo, i saldi sono sempre i saldi e l’attesa è tanta sia da parte di chi vende e sia di chi compra. Chi magari ha rimanenze delle collezioni invernali vede nelle settimane di sconti la possibilità di vendere ciò che è rimasto invenduto sotto le feste». Ma Stanga non manca di osservare come: «La stagione dei saldi invernali è preceduta dal black Friday e i regali di Natale — spiega —. Qualche anno fa si pensò a portare il periodo un poco più avanti, ma non se ne fece nulla. Comunque sia, l’appuntamento è importante e sentito e si spera possa rappresentare un buon segnale di inizio anno».


Gaia Fortunati di Confesercenti parte in quinta e dice: «Il Natale è stato in chiaroscuro — afferma —. Ci si è fatti i regali, ma con lo sguardo ai saldi e dopo aver fatto affare durante il Black Friday. Ne ho avuto la dimostrazione stando in negozio e confrontandomi con amici e colleghi. Non più tardi dell’altro giorni una mia cliente voleva acquistare un capo e mi ha detto, passo fra una settimana quando lo sconti. Come darle torto. Mi spaventa vedere fin da subito alte percentuali di sconto, sono un cattivo segnale: dicono che si è venduto poco a Natale e si cerca di recuperare con i saldi per non avere importanti giacenze di merce».


Toto Colace delle Botteghe del Centro osserva: «Il Natale per il mio genere di negozio è andato bene, in linea con quello dell’anno scorso — spiega —. Io non partecipo alla campagna dei saldi, ma certo si tratta di un appuntamento atteso e che permette di continuare il clima festoso del periodo natalizio. Vedere il centro animato è sempre bello, i saldi richiamano, danno respiro al commercio e animano la città, il che non guasta, credo».

A CREMA C'È PERPLESSITÀ: «OCCASIONI TUTTO L'ANNO, MA HA ANCORA SENSO?»

di Stefano Sagrestano

CREMA - Commercianti divisi in città, tra l’attesa per i possibili buoni affari, un po’ di comprensibile stanchezza per il super lavoro del periodo natalizio e coloro che avanzano qualche dubbio sul fatto che i saldi abbiano ancora un significato reale, tenendo presente che gli sconti sono praticamente perenni. Comunque la si veda, città e territorio sono pronti al via del periodo degli sconti invernali che scatterà domani, come in tutta la Regione. «Le aspettative della categoria – chiarisce Francesco Spreafico, referente cremasco di Confcommercio – sono quelle di fare buoni affari, soprattutto rispetto al 2023, quando non c’era stata grande soddisfazione al termine del periodo di promozioni. In realtà le offerte con diverse formule durano ormai tutto l’anno, dunque i saldi veri e propri hanno un impatto minore rispetto al passato. Ne sapremo di più già al termine di questo primo fine settimana».


Anche Berlino Tazza, presidente di Avicom sistema e impresa, avanza qualche perplessità. «Negli ultimi mesi dell’anno appena chiuso il grande caldo ha fatto sì che i commercianti proponessero cappotti in vetrina con i clienti ad osservarli in maniche corte. L’inizio di ottobre è stato tragico in termini di vendite con incassi che rispetto allo stesso periodo del 2022 sono calate, in media, del 25-30%. A far ripartire timidamente gli acquisti sono stati i primi sconti di stagione, anticipati di circa tre mesi rispetto ai canonici saldi di inizio gennaio. Questo continuo sali e scendi dei prezzi che, fra poche ore si abbasseranno di nuovo per i saldi, non fa che disorientare i consumatori anche perché spesso non è chiaro a quali prodotti si applicano».

Ci sono anche altri dati che lasciano qualche preoccupazione. «Molti italiani per le problematiche legate all’inflazione e all’aumento delle spese domestiche hanno dichiarato di poter acquistare meno beni o prodotti rispetto all’anno precedente e il 62% di loro approfitterà dei saldi invernali 2024 solo se veramente vantaggiosi» sottolinea Tazza. Da notare come stia prendendo sempre più piede in Italia la necessità di effettuare l’acquisto, oggi, procrastinandone il pagamento.

«Un italiano su 10 prediligerà il canale dello shopping online proprio per poter rateizzare tutti gli acquisti, anche quelli di piccoli importi - conclude il presidente di Asvicom –: inoltre, si prediligono sempre più i pagamenti con la carta di credito, creando quindi un piccolo debito con la banca pur di non pagare nell’immediato l’importo speso. Sebbene in crescita, per quest’anno, i consumi non torneranno ai livelli del 2019 e resteranno lontani dal picco del 2007, e il 2024 non si discosterà dal trand del 2023. Per lo shopping e per la tenuta dei negozi di vicinato molto dipenderà dalla riduzione dell’inflazione e dalla riduzione dei costi dell’energia elettrica e del gas che potrebbe liberare risorse da destinare agli acquisti». In termini di budget il grosso della spesa nei saldi da parte dei cremaschi sarà come sempre destinato all’abbigliamento e agli accessori, seguiti da acquisti beauty e pacchetti benessere e, infine, da viaggi o da esperienze.

A CASALMAGGIORE SI SPERA: «MA SOFFRIAMO LA CONCORRENZA DELL'ONLINE»

di Davide Bazzani

CASALMAGGIORE - L’anno scorso è stato un po’ fiacco, ma con buone prospettive, ora, per l’esito degli imminenti saldi. Questa in sintesi l’analisi di Paolo Bocchi, commerciante di abbigliamento titolare dello storico negozio di piazza Garibaldi ‘Guareschi’, aperto da Ciro Guareschi, a soli 15 anni, nel 1925, con una bottega di stoffe e tessuti (l’anno prossimo saranno celebrati i cent’anni di vita dell’esercizio commerciale). «Il 2023 – evidenzia Bocchi – non è stato molto brillante, a dire il vero, non è proprio andata alla grandissima se vogliamo essere sinceri. E questo è dipeso dal fatto che il clima non ci ha aiutati. Ha fatto caldo fino a ottobre e quindi gli acquisti hanno inevitabilmente subito una contrazione, con una ripresa tra novembre e dicembre. Proprio per questo motivo sono fiducioso che i saldi possano funzionare bene questa volta».


L’esercente non nasconde che il commercio tradizionale soffre da tempo della concorrenza delle vendite online: «È inevitabile. I siti di vendita poi non hanno problemi di saldi, fanno quello che vogliono. In generale, comunque, mi pare che Casalmaggiore stia tenendo. La merceologia è variegata, si trova un po’ di tutto». Il capoluogo casalasco sotto il profilo commerciale è insomma ancora attrattivo e i commercianti sono impegnati a presentare i propri prodotti in modo accattivante, ponendo attenzione e cura anche all’allestimento delle vetrine. Casalmaggiore si impegna dunque ad affrontare le sfide del mercato moderno mantenendo al contempo un legame con la sua ricca storia commerciale. 

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