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TORRICELLA DEL PIZZO

Comune commissariato, Bini: «Sì, ho pagato il piano per la fusione»

L’ormai ex sindaco ieri ha incontrato il prefetto: «Il progetto avanzato non è stato compreso»

Davide Luigi Bazzani

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davideluigibazzani@gmail.com

27 Luglio 2023 - 10:01

Comune commissariato, Bini: «Sì, ho pagato il piano per la fusione»

L'emozionante momento del giuramento del sindaco

TORRICELLA DEL PIZZO - «La scelta dell'amministrazione comunale di avviare il progetto di fusione è stata sicuramente una delle cause» che hanno portato alle dimissioni di cinque consiglieri comunali, sfociate nel commissariamento del Comune. A dirlo è l’ex sindaco Sigrid Bini, che ieri ha incontrato il prefetto Corrado Conforto Galli e il commissario Maria Rosaria D’Acunzo. Il commissario ieri ha incontrato il segretario comunale Sabina Candela.

UNIONE E FUSIONE

«Il progetto di fusione era già stato preso in considerazione nel 2019 dai due Comuni di Torricella del Pizzo e di Gussola, già in Unione dal 2017, ma mai sviluppato concretamente – afferma Bini —. Noi, nuovi amministratori, abbiamo appurato nei mesi successivi alla nostra elezione di aver ereditato una gestione della macchina comunale ‘ingabbiata’ dentro gli stretti vincoli della scelta di costituire un’Unione, caratterizzata da meccanismi e impostazioni che, senza aver avuto un vero e proprio passaggio di consegna dall’amministrazione precedente di Torricella, non potevamo conoscere. Dopo che il consiglio comunale di Torricella ha deliberato di fermare il processo, il clima in paese si è fatto sempre più pesante».

Sigrid Bini

«Gli amministratori - continua - hanno deciso di presentare il progetto di fusione, avviando un percorso ambizioso, in quanto le scelte attuali e future, per poter garantire i servizi ordinari alla cittadinanza, non potevano basarsi sulle condizioni e le organizzazioni – vedi chiusura cava di sabbia, minori entrate di IMU su terreni agricoli — che avevano caratterizzato gli anni passati. Le posizioni di ostilità assunte da un folto gruppo di cittadini contro il progetto e, talvolta, contro gli amministratori che avevano votato a favore dell’avvio del progetto – prosegue l’ex sindaco —, hanno creato nel paese una situazione di spaccatura tale da far ritenere lo strumento primo di espressione della volontà dei cittadini in democrazia, ossia il referendum, di fatto un’occasione di conflitto, tanto che alcuni amministratori non hanno ritenuto di poter portare avanti il progetto».

LA VICESINDACO

«Un altro elemento di rilievo è che nell’amministrazione solo la vicesindaco, come da lei dichiarato, si è mostrata fin da subito contraria alla scelta che si era intenzionati ad intraprendere, votando no al primo consiglio comunale per l’avvio del percorso di fusione, proponendosi come rappresentante dell’opinione del folto gruppo di cittadini contro la fusione. Devo smentire tuttavia il fatto che l’ex vicesindaco non fosse stata informata della questione fusione in anticipo, rispetto a quanto lei ha dichiarato, ma confermo il fatto che non abbia mai condiviso la scelta, dissociandosene fin da subito».

Relativamente agli ultimi sviluppi, «dopo che l’amministrazione di Torricella aveva deciso di non proseguire l’iter, sono state avanzate da Gussola delle osservazioni in merito alla gestione dell’Unione. A queste abbiamo risposto ribadendo la nostra intenzione di non voler variare le condizioni fino a ora applicate e riuscendo a ottenere, per ora, il mantenimento delle stesse; escludo pertanto un innalzamento delle aliquote di Torricella. Le dimissioni dei consiglieri non sono, a differenza di quanto dichiarato nei giorni scorsi, tutte riconducibili alla questione appena esposta, ma almeno un paio sono riferibili alle situazioni spiacevoli che si sono verificate in paese durante i mesi di dibattito sulla fusione, e altre per per motivi personali».

VOGLIA DI DIMETTERSI

«Anche per me – afferma Bini — l'intenzione di dimettersi era forte, soprattutto dopo aver assistito a episodi infelici contro gli amministratori. Il commissariamento è avvenuto in applicazione del comma 4 dell’art 141 del Tuel. Non era possibile nessun altro risvolto se non quello di sciogliere il consiglio comunale. Ho appreso che a Torricella, in questi mesi, si è formato un gruppo di persone che ha cominciato ad interessarsi alle problematiche del Comune. E pensare che un anno fa non c'era nessuno che voleva candidarsi: a questi auguro di riuscire a trovare la soluzione migliore ai problemi di un piccolo paese di campagna». L’ex sindaco ringrazia infine tutti i torricellesi e gli amministratori che hanno partecipato alle discussioni in modo costruttivo

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