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SONCINO

L'Ospedale di Comunità funziona: più di metà posti occupati in una settimana

A pochi giorni dal taglio del nastro restano liberi solo 7 posti letto su 19. La presidente Comaroli: «Un’ottima partenza in linea con le nostre aspettative»

Andrea Niccolò Arco

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andreaarco23@gmail.com

02 Luglio 2023 - 16:16

L'Ospedale di Comunità funziona: più di metà posti occupati in una settimana

SONCINO - Ma serviva davvero un Ospedale di Comunità a Soncino? Pare proprio di sì visto che, a pochi giorni dal taglio del nastro, la struttura sanitaria della Fondazione ha ampiamente superato la metà dei posti letto occupati. Ne restano liberi, infatti, solo 7 su 19. La presidente Silvana Comaroli: «Un’ottima partenza in linea con le nostre aspettative».


Pur avendo uno dei migliori sistemi sanitari al mondo, è tipico del nostro Paese criticare, e a dirla tutta a volte con cognizione di causa, le scelte dello Stato o della Regione in materia di Salute. Ma sul fatto che Roma e Milano ci abbiano visto giusto nel riaprire il Santo Spirito, pur sotto un’altra veste, sembrano essere tutti d’accordo. O quantomeno lo sono i pazienti che, una volta aperte le porte, l’hanno assediato. Inaugurato domenica 25, l’OdC di via De Marcheschi è ormai quasi pieno, passata una sola settimana.

Partre del merito, certo, va al personale che ispira fiducia e ha credibilità. Per dirigere la struttura sanitaria è stato scelto un nome di peso: Giovanni Viganò. Non da meno, affatto, i medici che curano le corsie con non minori oneri, onori e responsabilità: Attilio Galmozzi, Emiliano Petrò e Gino Inzoli. I loro sono curricula che, nella comunità soncinese, si conoscono grossomodo a memoria. Ma com’è cambiata intanto la Rsa e cosa significa avere un nuovo Ospedale di Comunità? Presto detto, parlano i dati.


I dipendenti ora sono 130, 155 coi collaboratori. Sei gli infermieri, più la caposala. Una decina gli operatori socio-sanitari con gli impiegati. E l’OdC, cos’è e a cosa serve? Banalmente si tratta di quel posto attrezzato per curare che sta fra la casa e il Pronto soccorso del Maggiore, che per i soncinesi è quello di Crema o Cremona. E come ci si accede? Di nuovo, la risposta è immediata: il ricovero lo decide, se è necessario, il medico di base. Insomma, un servizio in più per la Fondazione. Oltre a: elettrocardiogrammi, cardiologia, chirurgia, dermatologia, medicina interna, neurologia, ortopedia e ginecologia. Quelli c’erano già e restano.


In conclusione: c’è un nuovo ospedale nel Cremonese. Funziona molto bene, ha dato posti di lavoro e ispira fiducia. Adesso il fatto che ci fosse il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, dietro a quel nastro, sembra decisamente meno casuale.

 

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