22 Giugno 2023 - 17:53
Mara Viola e Sigrid Bini
TORRICELLA DEL PIZZO - Il naufragio del progetto di fusione per incorporazione di Torricella del Pizzo nel Comune di Gussola, per volontà del consiglio comunale dell’ente locale torricellese è inevitabilmente al centro dei commenti dei due paesi confinanti. Il ‘no’ al progetto e alla conseguente convocazione del referendum consultivo previsto per domenica 10 settembre è stato sonoro: 7 voti a 3, cioè quelli del sindaco Sigrid Bini, dell’assessore Francesco Galli e della consigliera Cristina Carri.
Un ribaltamento delle posizioni interno alla maggioranza, visto che inizialmente l’unica espressamente contro il percorso di fusione, soprattutto per le tempistiche, è stato il vicesindaco Mara Viola. Da parte dei consiglieri che mercoledì sera hanno votato ‘no’ è stato anche esplicitato il timore di avere un paese diviso. E qualcuno ha anche ipotizzato che la bocciatura del progetto possa avere delle ripercussioni politiche sulla tenuta della maggioranza, sino a far pensare a possibili dimissioni del sindaco. Possibilità, quest’ultima, scartata però dalla diretta interessata.
«L'esito della votazione non è da intendersi come una sfiducia nei confronti del sindaco in quanto tutti i consiglieri riconoscono la bontà delle fusioni tra enti — afferma la Bini —. Il fatto che abbia vinto il no in consiglio è legato al fatto che il nostro intento non è stato interpretato dalla popolazione come un'opportunità, ma ha creato, invece, grandi divisioni tra i torricellesi, e anche contrasti e ostilità verso gli amministratori che a marzo avevano votato a favore dell'avvio del processo di fusione, come si è visto negli incontri pubblici, pertanto la scelta fatta dai consiglieri è stata presa viste le posizioni assunte dalla cittadinanza nei confronti della nostra proposta».
«Come ho detto mercoledì sera e anche agli incontri - continua Bini -, l'amministrazione è consapevole che la situazione che si prospetta per il Comune non è rassicurante. Abbiamo avuto coraggio nell'esporre un problema importante e presentare la soluzione che permette di far continuare a vivere una comunità serenamente. E a chi dice che sapeva già che la popolazione non sarebbe mai stata a favore – conclude il sindaco — dico che la scelta migliore che potevamo fare era quella di parlare ai cittadini di un problema e proporre loro una soluzione».
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