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«Burocrazia e complicazioni rallentano 8 aziende su 10»

Massimo Rivoltini (Confartigianato): «Serve un rapporto positivo tra le imprese e la pubblica amministrazione»

La Provincia Redazione

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03 Giugno 2023 - 05:20

«Burocrazia e complicazioni rallentano 8 aziende su 10»

CREMONA - «L’Italia, tra i 27 Paesi europei, occupa il primo posto per il maggior peso burocratico: lo evidenzia uno studio elaborato dal Centro Studi di Confartigianato Imprese. E la Confederazione, per cercare di capire come tagliare e semplificare a vantaggio delle Pmi, ha incontrato il Ministro della Pubblica Amministrazione, Paolo Zangrillo. Diversi sono i nodi da sciogliere e per agevolare il rilancio delle attività economiche bisogna agire su più fronti». Inizia con queste parole la nota diffusa ieri da Confartigianato Cremona che rilancia le istanze presentate a livello nazionale per creare un assetto virtuoso per chi produce.

Nel rapporto tra le imprese e la pubblica amministrazione - spiega Confartigianato - va sostituita la logica del sospetto preventivo con quella del controllo successivo; la semplificazione degli adempimenti a carico degli imprenditori va realizzata con una sola istanza, una sola piattaforma informatica, una sola risposta e un solo controllo; digitalizzazione delle comunicazioni tra imprese e PA e interazione delle banche dati pubbliche. Al centro del confronto è stata posta la semplificazione che, secondo il ministro Zangrillo, «assume un ruolo sempre più centrale nel rapporto tra pubblica amministrazione e imprese. È innegabile che procedure e adempimenti si siano stratificati in modo disordinato, trasformando la complessità in complicazione e determinando ostacoli e rallentamenti».

Massimo Rivoltini

«Puntare sulla semplificazione non significa, però, lasciare spazio alla deregulation – spiega il presidente di Confartigianato Cremona, Massimo Rivoltini. Non significa abbassare gli standard qualitativi fissati nei requisiti professionali delle imprese, né ridurre la tutela degli interessi pubblici quali l’ambiente, la sicurezza sul lavoro, la sanità. Buona burocrazia significa un rapporto positivo tra le imprese e la PA». A questo proposito il Governo è al lavoro su uno schema di decreto legislativo sui controlli sulle attività economiche: per garantire alle imprese maggiore stabilità e certezza, eliminare duplicazioni e trovare soluzioni efficaci e fare in modo che abbia vigore e funzioni il fascicolo informatico d’impresa. La bozza è allo studio del ministero e prevede la generazione di un registro dei controlli digitale, accessibile a ogni amministrazione pubblica, con la possibilità di verificare in tempo reale se un’impresa sia stata sottoposta a controlli, in che modo e quali.


«Ma la burocrazia resta il vero problema per le PMI italiane – afferma Roberto Maffezzoni, segretario di Confartigianato Cremona -. Secondo i dati di Confartigianato Imprese, nel 2022 le complicazioni delle procedure amministrative sono state un problema per l’82% delle aziende italiane, l’eccesso di norme e il loro continuo cambiamento e la pressione fiscale sono denunciati come un ostacolo dall’81%, mentre le norme restrittive sul lavoro impattano negativamente sul 57% degli imprenditori». Ma l’Italia occupa anche le ultime posizioni in Europa per quanto riguarda l’interazione digitale con gli uffici pubblici. E questo vale sia per gli utenti internet italiani (dove siamo al terzultimo posto) sia per alcuni servizi pubblici essenziali per le imprese (dove, ad esempio, per il settore dell’edilizia soltanto il 15% dei Comuni prevede il completo iter telematico per rilasciare i permessi di costruire). «Insomma, per essere positivi – conclude Rivoltini – c'è ancora molto margine di miglioramento. Anche per questo apprezziamo il metodo del confronto con le parti sociali adottato dal Governo».

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