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SPINO D'ADDA

Cascina Fornace, la reggia confiscata diventa un luogo d'inclusione

Minori stranieri non accompagnati accolti nella tenuta ora del Comune di Spino. Illustrato il progetto

Stefano Sagrestano

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stefano.sagrestano@gmail.com

03 Maggio 2023 - 05:05

Cascina Fornace, la reggia confiscata diventa un luogo d'inclusione

Zanolla, Mondellini, Curci, Maganuco, Galbiati e Simeti durante l’incontro di ieri

SPINO D’ADDA - La tenuta di cascina Fornace, confiscata per evasione fiscale, torna a vivere. Il primo passo per il riutilizzo in chiave sociale degli immensi spazi oggi di proprietà comunale è stata la riattivazione della sontuosa villa, diventata ora un centro per ospitare temporaneamente gli stranieri minorenni non accompagnati che sbarcano in Italia. Si occupano della loro gestione educatori e volontari dell’associazione ‘Una casa per te onlus’, guidata da don Massimo Mapelli, tra i protagonisti del convegno di ieri promosso dalla Cgil, a cui hanno partecipato oltre 50 delegati e ospiti del sindacato pensionati e non solo.

«Alcuni di questi ragazzi hanno già cominciato ad andare a scuola – ha sottolineato Elena Curci segretario generale provinciale della Cgil –: come sindacato siamo impegnati nel rilancio di questa tenuta che dovrà diventare uno spazio dedicato all’accoglienza e agli inserimenti lavorativi, per rispondere alle fragilità del territorio. Non solo ovviamente di Spino, ma di tutto il Cremasco». Nella villa ci sono cinque under 18, mentre intorno a loro piano piano la tenuta riprende vita per merito di altri giovani. Nell’ultimo mese, ad esempio, si sono alternati gli scout Agesci Crema 3 e poi gli studenti del liceo lodigiano ‘Vegio’.

Si sono dati da fare per ripulire le stalle e il maneggio, la piscina all’aperto, la piccionaia e altre aree interne e esterne. Hanno tagliato l’erba e rimesso in funzione la cucina della maxi area feste che i proprietari avevano edificato nello scorso decennio. Il Comune, a cui il demanio ha ceduto la tenuta, ha chiesto aiuto all’Area omogenea cremasca. «Questo luogo non è solo di Spino, ma di tutto il territorio – ha evidenziato ieri il sindaco Enzo Galbiati – c’è molto lavoro burocratico da fare prima di arrivare ad affidare la gestione definitiva tramite bando comunale. Confidiamo che l’Area omogenea, tramite il proprio bracco operativo Consorzio.It possa garantire le figure tecniche necessarie per censire a livello catastale tutti gli edifici ospitati nella tenuta».

Il convegno di ieri è servito a illustrare ai tesserati dello Spi Cgil e agli altri ospiti cosa è stato fatto in questi quattro mesi – la Cascina Fornace era stata sgomberata a inizio gennaio – e quello che si vorrà realizzare nel prossimo futuro. Moderatori Alessio Maganuco della Cgil e Elena Simeti dell’associazione. Numerose le testimonianze, oltre a don Mapelli, Curci e Galbiati, Valerio Zanolla, segretario generale del sindacato pensionati della Cgli, Ciro Corona di ‘Resistenza anticamorra’ e Angela Mondellini, della segreteria di Cgil Lombardia.

Ci vorranno probabilmente degli anni per riportare all’antico splendore la tenuta. Molte parti sono in rovina, come il campo da calcetto e tennis, il cui fondo è da sostituire, o la piscina stessa che, seppur ripulita dai volonterosi studenti, avrebbe bisogno di un importante intervento di restauro. Innegabile comunque che negli spazi ancora in ottimo stato si possano davvero realizzare progetti importanti. Certo serviranno finanziamenti, pubblici, ma anche privati. La fiducia che traspare dalle parole dei volontari e dei gestori, autorizza l’ottimismo sul futuro di questo grande bene pubblico.

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