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VAIANO CREMASCO

Peculato, ex tabaccaio condannato a 21 mesi

Soldi non versati 10 anni fa all’Agenzia delle Dogane e Monopoli. Ora la sentenza

Francesca Morandi

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18 Aprile 2023 - 20:43

Peculato, ex tabaccaio condannato a 21 mesi

Il tribunale di Cremona

VAIANO CREMASCO - Da tempo non ha più la tabaccheria. Ma dieci anni fa, Pierantonio Sala era titolare te della Ricevitoria Lotto CR 4735-Mi45 49 abilitato al gioco del Lotto, a emettere contrassegni sostitutivi delle marche da bollo e alla riscossione del contributo unificato per le spese di giustizia. All’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli non versò – in due tranche — circa 5mila euro di giocate al lotto dei clienti e all’Agenzia delle Entrate di Cremona 110 euro in tutto tra valori bollati e concessioni governative.


Peculato. È il reato per il quale oggi l’ex tabaccaio è stato condannato a un anno e 9 mesi di reclusione. Pena sospesa. Il pm aveva chiesto un anno e 11 mesi. Per il suo assistito, dal Tribunale l’avvocato Vito Castelli ha ottenuto l’attenuante speciale prevista per i fatti di particolare tenuità in riferimento al peculato d’uso. Inoltre, l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli è stata risarcita attraverso la polizza fideiussoria stipulata dal tabaccaio, L’avvocato Castelli si è rifatto ad una recente sentenza della Cassazione, «secondo la quale l’escussione della polizza è il risarcimento del danno».

L'avvocato difensore Vito Castelli

Il tabaccaio Sala si intascò i 5 mila euro: alla scadenza del 26 marzo di dieci anni fa, non versò 2.651, 83 euro; alla scadenza del 2 aprile successivo non ne versò 2.226, 74 per un totale di 4.878, 57 centesimi, ma grazie alla polizza fideiussoria l’ente pubblico incassò più del doppio: 11.500 euro, come ha confermato all’udienza del 25 ottobre scorso, Liliana Principato in servizio presso l’Agenzia Dogane e Monopoli di Cremona. «Non sono stati versati, però è stata incamerata la polizza fideiussoria di un importo di 11.500 euro per cuoi è andata a coprire ampiamente l’importo che doveva versare il signor Sala». La teste ha spiegato il meccanismo.

«La settimana contabile parte dal mercoledì al martedì della settimana successiva». I proventi del lotto vanno quindi versati il giovedì. Se il tabaccaio «non provvede a fare il versamento, come è capitato, scatta un omesso. Che sono, poi, i soldi dell’Erario. Quindi, è tenuto a scorporare il credito che ha riscosso, togliendo sia l’aggio che le vincite pagate. La restante parte deve essere versata all’Erario, cosa che non è successo». Dieci anni fa era l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli a riscuotere, oggi la Lotto Italia.


Il caso marche da bollo. A processo, l’ex tabaccaio c’era finito per non aver versato all’Agenzia delle Entrate di Cremona 47,50 euro alla scadenza del 17 aprile del 2013; 38,95 euro e 19 euro alla scadenza del 24 aprile; 4,75 euro alla scadenza dell’8 maggio successivo.
Il Tribunale si è preso 45 giorni per depositare la motivazione della sentenza.

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