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PENSIERI LIBERI

Inganni, tradimenti, falsi miti. Voi siete più generosi di me?

Riflessioni su migranti, sicurezza stradale e relazioni affidate a un mito della letteratura greca: Polifemo

Girolamo Lacquaniti (Portavoce dei Funzionari di Polizia)

28 Marzo 2023 - 05:25

Inganni, tradimenti, falsi miti. Voi siete più generosi di me?

In tempi dove ogni argomento diventa terreno di scontro, ho pensato di affidare alcune riflessioni su migranti, sicurezza stradale e relazioni familiari a un mito della letteratura greca: Polifemo. Il ciclope con un occhio solo battuto dall’astuzia di Ulisse.

Ognuno potrà prendere, eventualmente, quello che riterrà vero ed interessante. Ognuno potrà anche dissentire su tutto relegando queste righe a mero esperimento letterario fallito. Per i più giovani che ancora vanno a scuola può essere un modo per ricordarsi che la storia (alla fine) la raccontano sempre i vincitori e che, in una società che tende a polarizzare ogni posizione (dalla guerra in Ucraina alla vendita della farina di grilli) l’esercizio di mettersi dal punto di vista «dell’altro» può essere un modo per capire chi la pensa in modo diverso da noi, senza necessariamente desiderare di annientarlo.


«Sono e mi chiamo Polifemo, figlio di Poseidone, dio del Mare, e Toosa, una ninfa. Sto per morire, su questa rupe a picco sul mare, solo e cieco così come ho vissuto sempre gli ultimi trenta anni della mia sfortunata vita. Ero il più forte dei ciclopi, amato da mio padre. Ma io non ho mai bramato il potere e la conquista. Non ho mai dichiarato guerra a nessun popolo. Non ho bruciato le case dove vivevano donne e bambini. Eppure Eolo, il dio dei venti, ha portato anche a me le voci che raccontano la storia dell’Odissea e ho sentito che hanno elevato ad eroe l’uomo che ha causato la mia infelicità: Ulisse. E ho sentito la descrizione del mostro, dell’uomo orribile che Ulisse ha reso cieco.

Il mostro che aveva la colpa di avere un corpo enorme ed un solo occhio. Il mostro che amava stare da solo e allevare il proprio bestiame. Ma ancor più male mi hanno fatto le parole che esaltavano Odisseo, l’uomo che grazie al suo coraggio ed alla sua astuzia ha liberato sé stesso ed i suoi compagni dal «feroce» Polifemo. Quanto siete falsi! Ed ipocriti! Che vi maledica Zeus e vi faccia vivere una vita da schiavi e da infelici! Ulisse era un ladro! Lui ed i suoi compagni sono entrati senza il mio consenso nella mia casa, hanno saccheggiato le mie provviste senza chiedere nulla per poi sorprendersi della mia rabbia. Avevano fame? Erano disperati? avevano vagato per il mare senza meta? E a me, cosa doveva fregarmene? Davvero vuoi uomini siete pronti ad accogliere che viene disperato per mare nella vostra terra? Davvero siete più generosi di me? Prego Zeus che vi faccia provare lo stesso! Voglio vedere davvero se sarete così generosi da accogliere stranieri disperati a casa vostra.


Gente che viene da guerre e carestie, che approda sulle vostre coste col mare in burrasca. Magari con donne e bambini. Voglio vedere se davvero sarete meglio di me. Meglio del mostro. Eppure voi oggi osannate l’uomo che ha vinto le sue sfide solo con la menzogna e la furbizia. Un uomo incapace di combattere il nemico a viso aperto ma sfruttando le sue debolezze. I troiani li ha ingannati con un dono mortale, a me ubriacandomi. Non conoscevo il vino. Non sapevo che berne troppo poteva uccidere. Prego Zeus che faccia morire i vostri figli a causa del troppo bere. Magari mentre conducono una biga per essere travolti da cavalli troppo potenti per le loro povere ossa. Io il mostro? Io l'essere spregevole? Nell’aspetto forse. Non ho mai conosciuto l’amore di una donna. L’ho desiderato quando ero giovane, ma ho capito presto che non ci sarebbero mai stati baci per me.

Ulisse, invece, il vostro eroe, aveva una sposa bellissima e fedele che per vent’anni lo ha atteso senza mai tradirlo. E lui, invece? Lui, il vostro eroe? Quanti tradimenti ha consumato nel suo lungo viaggio? Quale rispetto per la sua donna e la sua sposa? E quanto siete falsi nei vostri miti, chiamare maga una come Circe perché trasformava gli uomini in maiali... credetemi non serve una maga... serve ben altro... Che Zeus vi maledica e vi costringa a una vita piena di inganni e tradimenti da subire da parte di chi avete sposato. Che Zeus vi costringa a vivere relazioni ipocrite, false e bugiarde come il vostro eroe. Polifemo, l’orrido Ciclope, il mostro, l’essere immondo sta morendo... qui su questo pezzo di terra siciliana in mezzo al mare muore un essere vivente che aveva un solo occhio ma anche un cuore come il vostro. Muore triste e solo... come tutti... come sarà per voi... ma solo dopo aver viste avverate tutte le mie maledizioni».

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