28 Febbraio 2023 - 17:29
L'opera danneggiata e un dettaglio dal satellite del Museo Macbus
SONCINO - Fatta a pezzi l’opera anonima di Johan Friso, l’artista olanese di fama internazionale la cui identità resta, come per Banksy, un mistero e che ha regalato la sua firma a Soncino per la Biennale a Marco. L’installazione, ospitata al Macbus da 4 anni e che rappresenta i giovani e il rapporto complesso con la modernità, è stata presa di mira dai vandali nei giorni scorsi.
«Non è la prima volta che interveniamo per ripararla e non è nemmeno la prima a essere danneggiata – afferma Demis Martinelli, il direttore del museo a cielo aperto creato nel Bosco Urbano –. Mi auguro quantomeno che non si tratti di un gesto voluto. Meglio pensare che, come in passato, siano stati dei ragazzini troppo irruenti nel giocare. O ancora il vento. Certo che la situazione è scoraggiante e il timore è che, denunciandola, si rischi l’emulazione».

A fare l’amara scoperta, documentandola col suo obiettivo, il fotografo Beppe Brescianini. «Mi ha molto infastidito questo gesto – ha commentato a caldo il soncinese, frequentatore del polmone verde diventato polo culturale –. La statua è stata divelta dalla base. Difficilmente lo si fa per errore. Sono gesti inaccettabili».
In mancanza di prove certe, anche la denuncia resta per ora nel cassetto. Ma le condizioni della piccola statua: il «cranio» spezzato, la posizione e la mancanza dei cocci, probabilmente rimossi, lasciano intendere senza quasi ragionevole dubbio che si sua trattato di un’incursione vandalica.
Il Macbus, luogo di ritrovo per giovanissimi nottambuli, non ha telecamere.
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