13 Febbraio 2023 - 20:41
Matteo Salvini e Attilio Fontana oggi pomeriggio in via Bellerio
MILANO - «Vittoria. Grazie Lombardia. E grazie Lazio». Social come sempre, e attraverso i social avvezzo anche a bruciare i tempi, alle 15,36, ben prima che l’esito elettorale fosse ufficiale, con Attilio Fontana in quel momento al 54,26 % e Pierfrancesco Majorino al 31,50, Matteo Salvini è stato il primo a sventolare la bandiera della vittoria. Issandola idealmente al piano più alto del Pirellone. E del resto, il margine del dubbio non c’è davvero mai stato, in un pomeriggio che fin dall’inizio ha seguito la traiettoria di una vittoria schiacciante del centrodestra.
Arrivato nella sede del partito a Milano, in via Bellerio, subito dopo pranzo, il vice premier e leader della Lega, partito del governatore uscente, ricandidato e confermato, ha seguito lì tutto lo spoglio affiancato dal ministro agli Affari regionali e alle Autonomie, Roberto Calderoli, e dallo stesso Fontana. Abbracciato a traguardo raggiunto come nei momenti più critici del suo mandato e scelto come simbolo di buon governo.
«I lombardi lo hanno riconfermato a furor di popolo proprio hanno capito il buongoverno della Lega e del centrodestra e soprattutto di Attilio, sempre in prima linea in anni impegnativi» è entrato nel merito Salvini. Con Fontana che per una sorta di ‘rimpallo’ di complimenti ha svestito i panni del governatore per indossare quelli del leghista. «Il risultato del mio partito mi fa molto piacere ed è la dimostrazione che il radicamento sul territorio riesce sempre a pagare». Con buona pace di chi, contando sulle fibrillazioni interne, intravedeva proprio nell’esito del voto lombardo la possibilità di una spallata al ‘capitano’.
«Credo che Salvini non abbia mai avuto reali momenti di debolezza — si è schierato Fontana — e queste elezioni sono un passaggio a favore della Lega nel suo complesso, capace di riflesso di rafforzare anche la segreteria». Salvini ha concluso: «Il lavoro dei ministri della Lega è stato apprezzato e ricompensato, sennò non si spiega come in alcune città e province in soli quattro mesi la Lega abbia raddoppiato il risultato delle politiche di settembre. Ma per quel che mi riguarda, il festeggiamento dura un quarto d’ora: c’è da lavorare sulle partite cruciali per il Paese».
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